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"PIRATA" PUNITO

Provoca un incidente
con un'auto rubata
e fugge: in carcere

Le sentenze sono state pronunciate ieri in tribunale
Le sentenze sono state pronunciate ieri in tribunale
Le sentenze sono state pronunciate ieri in tribunale
Le sentenze sono state pronunciate ieri in tribunale

Stangata da quattro anni e sei mesi di carcere a un pirata della strada, accusato di essere scappato dopo aver causato un incidente con un sorpasso azzardato. Al volante di un’auto rubata e ai danni di un ottantenne.

E questo non è l’unico caso di omissione di soccorso trattato ieri in tribunale: una donna è stata condannata a un anno di carcere per essere fuggita dopo un tamponamento, senza prestare aiuto alla persona rimasta ferita nell’incidente.

SORPASSO AZZARDATO. Antonio Mangiaruga, trentanovenne di Siracusa, è stato condannato dal giudice Marzio Bruno Guidorizzi a quattro anni e mezzo di carcere in abbreviato. Sul suo capo pendono diverse accuse. Innanzitutto, la ricettazione di un’auto, una Mercedes Glk, che era stata rubata tra il 18 e il 20 aprile del 2015 a un automobilista veronese. Proprio alla guida di quel veicolo, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, Mangiaruga avrebbe commesso poi gli altri reati. Il giorno successivo, il 21 aprile, avrebbe provocato un incidente stradale, effettuando una manovra di sorpasso vietata dal codice della strada. Con la Mercedes, l’uomo sarebbe andato a urtare contro una Opel Agila, guidata da un ottantenne, che stava svoltando a sinistra in prossimità di un incrocio. Nell’impatto l’anziano ha riportato alcune ferite e contusioni alla spalla e al polso sinistro, ritenute guaribili in sette giorni.

Mangiaruga (difeso dall’avvocato Cristiano Pippa) però, non si è fermato. Ha abbandonato l’auto e ha chiamato la compagna, chiedendole di andarlo a recuperare, come in effetti è avvenuto.

Peraltro l’uomo, come hanno ricostruito gli inquirenti, aveva con sé a bordo dell’auto un coltello richiudibile, della lunghezza di 17 centimetri. Ma non poteva finire qui. Alcuni giorni prima dell’incidente, il 17 aprile, il trentanovenne siciliano è accusato di aver rubato alcuni oggetti, che erano custoditi in un’auto parcheggiata, aperta, in strada: alcuni assegni, 300 euro in contanti, varie carte e documenti, nonché un telefono cellulare iPhone. Ieri, è arrivata la condanna a quattro anni e sei mesi di carcere.

TAMPONAMENTO. L’altro caso trattato dal giudice Guidorizzi ha visto seduta sul banco degli imputati una trentenne veronese, Irene Falzoni, a sua volta condannata a un anno di carcere.

Secondo gli inquirenti il 15 settembre del 2012 la giovane, mentre era al volante della sua Fiat Bravo, sarebbe rimasta coinvolta in un tamponamento con un’altra vettura, guidata da una settantenne. Pur essendosi accorta di quanto accaduto, la giovane avrebbe tagliato la corda, fuggendo, senza prestare aiuto all’altra conducente, rimasta ferita al collo.

Manuela Trevisani

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