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Forza Italia, Polato capolista
e Giorgetti vede Berlusconi

Renato Brunetta con Federico Sboarina FOTO MARCHIORI
Renato Brunetta con Federico Sboarina FOTO MARCHIORI
Renato Brunetta con Federico Sboarina FOTO MARCHIORI
Renato Brunetta con Federico Sboarina FOTO MARCHIORI

«Non sono un vescovo, ma solo il capogruppo di Forza Italia alla Camera...». Renato Brunetta si schernisce così con chi gli chiede se è venuto a benedire l’intesa nel centrodestra scaligero sul candidato sindaco Federico Sboarina, dell’associazione Battiti. Ad accompagnarlo sul Liston ci sono il commissario veneto Adriano Paroli e il coordinatore veronese Davide Bendinelli. Assente, invece, l’altro «duumviro» Massimo Giorgetti, che ieri ha incontrato Silvio Berlusconi. La partita, quindi, potrebbe non essere ancora chiusa.

«Litigi in Forza Italia? Noi», taglia corto il capogruppo a Montecitorio, «le chiamiamo discussioni che vanno rispettate, ma poi si decide e si chiude... Certo, qualche piccolo boccone amaro lo dobbiamo ingoiare, ma lo fanno anche i nostri alleati».

Ad accoglierlo c’è lo stesso Sboarina, con lo stato maggiore di Battiti per Verona, la senatrice Cinzia Bonfrisco, Ciro Maschio di Fratelli d’Italia, Paolo Tosato della Lega e altri esponenti del centrodestra. C’è anche Daniele Polato, cofondatore di Battiti, ma che, in quanto capogruppo uscente di Forza Italia in Comune, sarà il capolista del partito alle amministrative. Un altro sonoro schiaffo per l’area dei fratelli Giorgetti.

«Sono venuto a Verona per il Vinitaly, sono un viticoltore anch’io» confessa parlando del suo vino «Mater Divini Amoris». Un nome che si ispira al vicino santuario del Divino Amore. Le elezioni amministrative dell’11 giugno, sottolinea, tornando a parlare di politica, «saranno le prove generali per le politiche perché una vittoria del centrodestra unito a Verona e nelle altre città aprirà la strada all’affermazione del centrodestra unito a livello nazionale». Brunetta auspica un «rassemblement il più largo possibile con Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Fitto, Quagliariello, Rotondi, forze civiche come quelle di Brugnaro a Venezia, liberali, repubblicani, partiti storici e no che insieme possono raggiungere il 40 per cento e mettere fine alla tragica era dei governi non eletti dal popolo. Quindi», aggiunge, «fra noi ora dev’esserci grande sintonia in vista dell’obiettivo di mandare a casa Renzi, Gentiloni e la sinistra».

Difficile, però, che le parole di Brunetta riescano a placare i malumori nell’area che puntava sulla candidatura, in un primo tempo caldeggiata dallo stesso Berlusconi, del deputato ed ex sottosegretario Alberto Giorgetti. Ma la decisione, annunciata da Bendinelli, di candidare capolista Polato, a suo tempo «scomunicato» da Massimo Giorgetti, non contribuirà certo a rasserenare gli animi.

Nella saletta del Liston 12 Bendinelli parla di «discussioni finite». E commenta: «Abbiamo lavorato duramente per l’unità del centrodestra e su indicazione del territorio e dei partiti abbiamo trovato una sintesi». E Paroli definisce «coerente con le scelte venete e nazionali l’intesa raggiunta da Forza Italia a Verona».E.S.

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