Dai primi asili di campagna per i bambini agli agriospizi per gli anziani, dalla cura delle dipendenze al reinserimento lavorativo, dall’ortoterapia alla pet therapy, dall’assistenza sanitaria e psicologica all’integrazione culturale: sono solo alcune delle opportunità offerte dalle fattorie sociali del Veneto, che al tempo del coronavirus affiancano il sistema pubblico supportando le famiglie in difficoltà, agli anziani, bambini, disabili e alle fasce più disagiate della popolazione travolte dalla crisi.
La rete nazionale delle fattorie sociali, sostenuta e promossa da Donne Impresa di Coldiretti ha favorito il riconoscimento delle imprese agricole e cooperative che manifestano questa vocazione: sono 35 le realtà iscritte ufficialmente all’elenco regionale di cui otto veronesi ma sono una cinquantina gli agricoltori scaligeri che hanno frequentato corsi di formazione e sostenuto l’esame finale per intraprendere presto questo indirizzo aziendale perfezionandolo in base al progetto di sviluppo. E’ veronese il primo agrinido in Italia “Fattoria casamia” aperto nel 2007 a Pescantina.
Domani a Roma verrà illustrato al ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova il “primo rapporto Coldiretti sull’agricoltura sociale” con le dimensioni e le caratteristiche di questa nuova realtà e la presentazione delle esperienze più innovative dalle diverse regioni realizzate all’interno delle aziende agricole.