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Parla Evelina Tacconelli

«Per chi è vaccinato e senza patologie, ora il covid è un'influenza. Ma anche chi non lo è merita le migliori cure possibili»

Punto stampa Zaia 7 gennaio 2022

Nel corso della conferenza stampa del presidente del Veneto Luca Zaia, interviene Evelina Tacconelli, direttrice dell’Unità di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata, membro del comitato tecnico scientifico del Veneto e alla guida dello studio nazionale sugli anticorpi monoclonali.

«Infettivologhi e chi lavora in terapia intensiva e internisti hanno un unico interesse: che si riduca la mortalità dei pazienti. Il paziente ha diritto alle migliori cure possibili a prescindere dalle sue idee. La pandemia ci ha spiegato che la sanità deve lavorare diversamente: abbiamo troppi pazienti positivi ma asintomatici negli ospedali. Il covid ora può essere trattato in modo diverso.

 

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Vedo una malattia nettamente diversa ora, nel vaccinato è come un'influenza e si può curare a casa. Rispetto a otto mesi fa nel vaccinato c'è una minor necessità di terapia intensiva. I non vaccinati che acquisiscono la variante Delta invece rischiano tanto come otto mesi fa.

I fattori di rischio per un malato covid sono, fra le altre, insufficienza renale, diabete scompensato, obesità, patologie oncologiche od ematologiche.

Ora ho molte più terapie rispetto all'inizio, come la pillola monulprialvil, che dimezza il rischio di ricovero e mortalità. Non è stata testata su bambini e donne in gravidanza. Poi ci sono gli anticorpi monoclonali e il remdesivir (con tre dosi), che si può usare anche in Rsa. Sono già somministrabili. C'è anche un altro antivirale, associazione fra due antivirali, che ha un effetto che riduce la replicazione del virus. Non abbiamo visto differenze su chi ha contratto la variante omicron, anche se alcuni dati dicevano che le monoclonali sarebbero state meno efficaci con la variante omicron. L'invermectina è stato provato che non ha avuto successo.

Se sono vaccinato, devo affrontare il virus come una sindrome influenzale. Unica accortezza un saturimetro da usare tre volte al giorno (seduti, a riposo, senza luce diretta). Dal 90% in su trattatela come qualunque altra influenza.

Se sono non vaccinato o ho patologie a rischio, devo trattare il virus contattando il medico di medicina generale. A Verona abbiamo dato la nostra possibilità di essere contattati direttamente: riceviamo 200 telefonate al giorno.

Si parla in troppi su argomenti che non sono di competenza: io non posso parlare dei vaccini per i bambini. Se ognuno di noi parlasse solo di quello su cui ha competenza, sarebbe un grosso passo avanti

Le risposte del governo sono passate dalla situazione passata a quella attuale. Chi è positivo non può più essere considerato alla stregua di chi è malato, così la sanità collassa

Quando il covid sarà un ricordo, ci sarà una porta aperta su problemi che non abbiamo affrontato negli ultimi tre anni».

 

Riccardo Verzè

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