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Emozioni a colori, i sorrisi di Swami

Swami scherza su Instagram...Un’espressione intensa di Swami Codognola FOTO  INSTAGRAM... e si mette gli occhiali
Swami scherza su Instagram...Un’espressione intensa di Swami Codognola FOTO INSTAGRAM... e si mette gli occhiali
Swami scherza su Instagram...Un’espressione intensa di Swami Codognola FOTO  INSTAGRAM... e si mette gli occhiali
Swami scherza su Instagram...Un’espressione intensa di Swami Codognola FOTO INSTAGRAM... e si mette gli occhiali

Swami in gita. Swami al ballo della scuola. Swami in classe. Swami al suo compleanno. Swami in pizzeria. E poi in piscina, con le amiche. E ancora Swami che danza, che ride, che manda baci. Swami con la frangetta calcata sulla fronte che fissa l’obiettivo e lo attraversa con il suo sguardo magnetico, intenso, quello che tanti - anche chi non la conosceva - in questi giorni di tristezza hanno imparato ad amare, a custodire tra le cose preziose perse così, all’improvviso, senza poter fare nulla. Perchè Swami, immortalata mentre fa le smorfie e gioca con il cellulare a riempirsi il viso di lentiggini o a indossare occhiali enormi come fanno tutte a quell’età, è diventata la figlia di tutti, la ragazzina che ti gira per casa perchè è amica della tua: ti sembra di averla vista crescere, la ritrovi nelle cose che fanno le sue coetanee e la vedi felice partire per la vacanza in Grecia con la promessa «ci vediamo tra una settimana» e non ci credi quando ti dicono che là, al mare, è morta, che l’ha uccisa un destino crudele e beffardo. È stata una meningite batterica a chiuderle gli occhi belli da cerbiatta, scuri e profondi che ti pare di avere sempre conosciuto e senti dentro il dolore della sua famiglia, senti la sofferenza e la rabbia dei suoi amici che non possono accettare di averla persa così, «era meglio se avesse avuto un incidente», dicono, «ma così no, così fai fatica a rassegnarti e a trovare pace». C’è un cortometraggio, preparato in questi giorni dai compagni del Maffei, a raccontare Swami. C’è tutta lei nelle immagini raccolte e messe insieme dagli amici del liceo per dire al mondo com’era bella e buona, quanto intensamente ha vissuto e quanto bene ha lasciato: domani sarà mostrato e regalato ai genitori che con il «cuore rotto e senza avere più aria nei polmoni per respirare», confessa papà Paolo, «facendoci forza andremo in classe e guarderemo la nostra bambina viva e felice nelle foto e nei video preparati dai ragazzi». E’ un tributo dedicato all’amica partita per un viaggio senza ritorno, «morta in modo inconcepibile lasciando tutti inebetiti, increduli e devastati», continua Paolo. «Ci hanno voluto fare questo regalo enorme, andremo lì nel cortile dove lei, chissà quante volte, sacrificava la ricreazione per ripassare o rideva spensierata per la scampata interrogazione. Andremo lì, seduti al suo banco, e ci riempiremo di tutto quello che i suoi compagni e i suoi insegnanti hanno voluto fare per dirle grazie, per renderle onore e per farci sentire meno soli di fronte a questa tragedia disumana». L’appuntamento è alle 18 nelle aule che Swami ha sempre frequentato con successo, riempendosi la testa e il cuore della bellezza della cultura greca e dove sarebbe dovuta tornare a settembre dopo un’estate di meritato riposo. «E invece ci andiamo noi lì al posto suo», sospira il papà, «sarà dura vederla negli scatti felici della sua vita troppo breve, di sicuro scopriremo la nostra Swami come forse non l’abbiamo mai vista, proveremo un meraviglioso dolore nell’abbraccio enorme che i ragazzi ci vogliono fare per dirci che non ci lasciano soli, che porteranno avanti quello che Swami ha dovuto interrompere». Poi, il grazie per tutto l’affetto che non smette di arrivare: «Stiamo ricevendo testimonianze e parole che mai ci saremmo aspettati dedicate a Swami e a quello che per tanti ha rappresentato. Lei, il nostro piccolo amore, come dice il suo nome, ha seminato così tanto bene che forse non ci siamo veramente resi conto di avere una figlia così speciale... certo, ne siamo sempre andati orgogliosi perchè è sempre stata brava, bella e buona, ma adesso posso urlarlo al mondo che lei era molto di più e che siamo stati fortunati, era un angelo, un essere speciale. Non capita a tutti i genitori». Swami guarda fisso nell’obiettivo e ti entra dentro. «Era bella, vero?», singhiozza papà, «vedete che occhi splendidi aveva la mia creatura?». •

Camilla Ferro

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