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Ma c'è l'inversione di tendenza

Emergenza pronto soccorso: a Verona più accessi che ad aprile

Accessi pronto soccorso Verona
Accessi pronto soccorso Verona
Accessi pronto soccorso Verona
Accessi pronto soccorso Verona

Ieri, nel corso della conferenza stampa quotidiana, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha fatto un appello ai cittadini affinché non affollino i pronto soccorso. Infatti, dai numeri forniti dalla Regione, il numero di accessi al pronto soccorso è di gran lunga più alto di quello registrato nella prima ondata di coronavirus.

 

Oggi, sempre Zaia, ha dichiarato che «l'emergenza ora sono gli accessi ai pronto soccorso, ci sono più accessi di marzo. Ma il 70% torna a casa» e ha rinnovato  l'invito è di «non andare in ospedale se non c'è bisogno» ma contattare il proprio medico di base che darà istruzioni sul da farsi in caso di sintomi da Covid.

 

IL MONITORAGGIO DELLA REGIONE

 

I DATI VERONESI

Il monitoraggio  dell'Ulls Scalilgera vede infatti un andamento tendenzialmente più alto del ricorso al pronto soccorso da parte dei veronesi nel periodo che va dal 6 settembre al 6 novembre rispetto al periodo dal 6 marzo al 7 maggio. Se infatti nel periodo della prima ondata il picco massimo di accessi al pronto soccorso si è registrata il 6 marzo, con 246 pazienti accolti, il 26 ottobre si è toccata quota 370.

 

Generalmente, confrontando i due periodi, nella seconda ondata si è raramente scesi sotto i 200 accessi al giorno mentre durante la prima si restava abbondantemente sotto tale quota toccando anche punte di minima sotto ai 100 come il 6 aprile con 97 accessi. La punta minima invece registrata nel secondo periodo è di 145 il 14 ottobre. Solo da fine ottobre, quindi nell'ultima settimana, nel Veronese si è registrata una inversione di tendenza drastica e repentina: si è passati dai 370 accessi il 26 ottobre ai 165 del 28 ottobre fino ai 59 di ieri, 6 novembre.

 

I motivi di un maggiore afflusso nei pronto soccorso veronesi negli ultimi due mesi, e in generale in quelli di tutta la regione, sono molteplici, ma molto pesa il lockdown. Ad aprile, con tutte le attività chiuse e gli spostamenti azzerati, erano più bassi anche gli accessi per incidenti su strada e di lavoro. Da qui anche il calo di accessi negli ultimi giorni, probabilmente legato anche alle restrizioni dell'ultimo Dpcm, e agli appelli di Zaia e dei medici.

 

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Giorgia Cozzolino

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