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DISCRIMINAZIONI

«Durante la notte
di Capodanno
pestato perché gay»

Corso Porta Nuova durante le feste: l’aggressione è avvenuta nella notte di Capodanno
Corso Porta Nuova durante le feste: l’aggressione è avvenuta nella notte di Capodanno
Corso Porta Nuova durante le feste: l’aggressione è avvenuta nella notte di Capodanno
Corso Porta Nuova durante le feste: l’aggressione è avvenuta nella notte di Capodanno

 

Picchiato perché gay. È soltanto questa la ragione di un’aggressione avvenuta la notte di San Silvestro, verso l’1.30 in corso porta Nuova.

Vittima un barman trentatreenne che era con il suo compagno ad acquistare le sigarette al distributore automatico del tabaccaio che si trova nei pressi dell’hotel Verona. «Avevo finito le sigarette e ci siamo fermati al distributore di sigarette, credo di aver dato un bacio al mio compagno davanti alla macchinetta e da dietro ho sentito urlare “froci di merda“. Lì per lì ho pensato a uno scherzo. Ma non era così. Il gruppo ci si è avvicinato, in particolare un ragazzo alto almeno 1.90, con un cappellino sulla testa che mi ha mollato un pugno in un occhio, mentre un altro da dietro mi ha colpito alle gambe».

P.L. (mettiamo soltanto le iniziali per tutelare la sua sicurezza, visto che lavora in un bar del centro), ha reagito. È un pezzo d’uomo ben piantato e quindi a sua volta a iniziato a mollare ceffoni.

«Durante l’aggressione hanno continuato a offendere con frasi che credo non si possano riportare sul giornale. Mi dicevano che mia madre si doveva vergognare di avere un figlio così. A un certo punto il mio compagno mi ha trascinato via, non capivo più niente, ma non avevo alcuna intenzione di prenderle e basta». Forse nemmeno gli aggressori si aspettavano che la vittima avesse tanta forza e anche caparbietà nell’affrontarli. «In tutto erano sei o sette. Sui vent’anni direi e senza accenti particolari, quindi presumo veronesi. Io vengo da fuori, ma da mesi lavoro in città, riconosco la cadenza. Due quelli che hanno mosso le mani. Credo fossero fascistelli e per altro anche fatti. Davvero non credevo potessero accadere simili cose. Sono gay dichiarato, non ho mai avuto alcun genere di problemi per questo. Dopo l’aggressione abbiamo chiamato i carabinieri che sono stati gentilissimi e ci tengo a dirlo. Sono andati all’hotel Verona a farsi dare le immagini dell’aggressione. Anche quelli dell’hotel sono stati gentili, avevano già preparato i filmati. Da dentro avevano visto quello che stava accadendo e a loro volta hanno chiamato la polizia». Per la vittima poi c’è stato il ricorso al pronto soccorso: «Mi hanno fatto le radiografie per verificare che non avessi niente di rotto, quindi mi hanno dato cinque giorni di prognosi. Poi la mia dottoressa me ne ha dati una dozzina visto che ho problemi a una gamba, mi fa male e fatico a camminare. Ho sporto denuncia contro ignoti, spero davvero che grazie alle telecamere si possa arrivare a scoprire chi sono queste persone. È stata un’esperienza violenta, un’aggressione ingiustificata. Ho informato l’Arcigay, è giusto che si sappia quanto è successo a me».

«Abbiamo deciso che ci costituiremo parte civile», dice Alex Cremonesi, presidente della sezione veronese, «siamo anche noi sorpresi di tanta violenza. Non era mai accaduto un episodio simile. Soltanto lo scorso anno c’era stata l’aggressione verbale a un musicista, ma non si era arrivati a tanto, a non essere liberi di girare per strada. Fino a oggi ci sono stati segnalati sfottò, episodi di bullismo, ma non situazioni violente e pericolose come queste. Dopo il Gay Pride non ci saremmo aspettati niente di tutto questo. Era andato tutto bene in città. C’era stata partecipazione e accoglienza, invece registriamo questo episodio», conclude Cremonesi.

Alessandra Vaccari

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