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MALTRATTAMENTI

Due insegnanti «detective» incastrano il padre violento

La madre ha confermato la situazione e l’uomo ora non potrà più avvicinarsi alla famiglia
Maltrattamenti Scene di violenze domestiche documentate da una telecamera nascosta
Maltrattamenti Scene di violenze domestiche documentate da una telecamera nascosta
Maltrattamenti Scene di violenze domestiche documentate da una telecamera nascosta
Maltrattamenti Scene di violenze domestiche documentate da una telecamera nascosta

Una segnalazione della scuola fa emergere un caso di maltrattamenti in famiglia e il padre viene allontanato da casa, con divieto di avvicinarsi alla moglie, alle due figlie e anche alle scuole da loro frequentate.

 

È accaduto nei giorni scorsi in un istituto comprensivo della città. La bambina più piccola, di 9 anni, si sarebbe sfogata con alcuni insegnanti, raccontando loro quanto avveniva all'interno delle mura domestiche. La piccola a scuola ha raccontato i frequenti litigi tra i genitori, spiegando che il padre in più di un'occasione avrebbe aggredito e minacciato la madre, talvolta anche impugnando un coltello per spaventarla di più. Parole che hanno subito allertato gli insegnanti della bambina. Gli stessi fatti sarebbero poi stati confermati anche dalla sorella maggiore della piccola, di 14 anni, ai propri referenti scolastici. I racconti delle due allieve hanno quindi spinto la dirigente dell'istituto frequentato dalla più piccola a segnalare la situazione alle forze dell'ordine. Le due bambine sono state sentite con audizione protetta e hanno confermato quanto detto in precedenza. E a ribadire la stessa versione è stata anche la madre, una donna di origini cingalesi, che avrebbe parlato di ripetute minacce da parte del marito, anche con il coltello. Una situazione carica di tensione, che si protraeva da anni.

 

L'uomo, un quarantatreenne cingalese, è finito così nel mirino del pubblico ministero Eugenia Bertini. Secondo le accuse, mentre era sotto l'effetto dell'alcol, per motivi di gelosia o legati a questioni economiche, avrebbe maltrattato la moglie almeno dal 2015, rendendo dolorosa e avvilente la vita quotidiana di relazione. In particolare, le avrebbe impedito di mantenere contatti con la sua famiglia di origine, soprattutto con la sorella, al punto che la donna era costretta a telefonare e frequentare di nascosto i propri familiari per evitare discussioni. In più occasioni l'avrebbe picchiata sul corpo e sulla testa, afferrandola per il collo e minacciandola anche con il coltello. Episodi che sarebbero avvenuti in passato più frequentemente e di recente tre-quattro volte all'anno.

 

Ieri il quarantatreenne è stato sentito dal giudice per le indagini preliminari Paola Vacca, che ha disposto nei suoi confronti la misura dell'allontanamento dalla casa familiare: l'uomo, inoltre, non potrà avvicinarsi alla moglie e alle due figlie, fermandosi ad almeno 500 metri di distanza dai luoghi da loro frequentati, a cominciare dagli istituti scolastici.

Manuela Trevisani

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