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Alle 11 su Telearena e sul sito

Domenica delle Palme
La messa in diretta
da San Fermo

Alle 11 su Telearena e sul sito
La chiesa di San Fermo Maggiore
La chiesa di San Fermo Maggiore
La chiesa di San Fermo Maggiore
La chiesa di San Fermo Maggiore

La messa della Domenica delle Palme in diretta streaming e su TeleArena dalla chiesa superiore di San Fermo Maggiore.

 

É possibile seguire la funzione religiosa delle 11 da tutti gli apparecchi connessi ad Internet attraverso il sito del nostro giornale (www.larena.it) e su TeleArena (canale 16 del telecomando in provincia di Verona e in tutto il Veneto. In provincia di Mantova sempre al canale 16, in provincia di Brescia al canale 650).

 

A presiedere la santa messa sarà il parroco di San Fermo, don Maurizio Viviani. La Domenica delle Palme apre la celebrazione annuale della Settimana Santa. È il periodo in cui la Chiesa ricorda gli ultimi giorni della vita terrena di Cristo, fino alla Resurrezione della Domenica di Pasqua. La messa in San Fermo Maggiore sarà senza la presenza dei fedeli, in accordo con le disposizioni governative.

 

La chiesa è dedicata ai santi Fermo e Rustico che secondo la tradizione furono martirizzati il 9 agosto 304 sulla vicina riva del fiume Adige. Singolare è il soffitto ligneo della chiesa superiore, da dove sarà trasmessa la diretta della messa. È a carena di nave rovesciata con 416 busti di santi dipinti. I restauri terminati nel 2018 ne hanno restituito i colori originali.

 

«La nave è un simbolo molto diffuso nei popoli che si affacciavano sul Mare Nostrum, il Mar Mediterraneo dei Romani», commenta don Maurizio Viviani. «Tale simbolo è poi “cristianizzato”: infatti, fin dalle origini del cristianesimo la nave appariva scolpita su alcune lastre marmoree nelle catacombe del suburbio di Roma. È simbolo del viaggio che il defunto cristiano compie verso l’approdo, ovvero verso Gesù Cristo. Gli autori cristiani utilizzano con una certa frequenza la nave per simboleggiare la Chiesa e, nel periodo compreso tra il I e il IV secolo, sostengono questo singolare abbinamento».

Marco Cerpelloni

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