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Il fenomeno a Piazzale Guardini

Prostitute, Tosi:
«Serve una legge
nazionale»

Una prostituta in piazzale Guardini (Diennefoto)
Una prostituta in piazzale Guardini (Diennefoto)
Piazzale Guardini, prostituzione in orario scolastico (Diennefoto)

In piazzale Guardini sono tornate le prostitute. Attorno al piazzale gravitano quattro istituti, il tecnico «Marconi», il professionale «Fermi», il liceo artistico «Nani-Boccioni» e l'«Aleardo Aleardi» (dove ci sono anche la scuola dell'infanzia, la primaria e le medie) per un totale di oltre cinquemila studenti.

 

Da qualche settimana il fenomeno sembra essere ripreso alla grande. Questa volta a prostituirsi sono ragazze più giovani, alcune di colore.Arrivano di mattina presto, quasi sempre in due, e passeggiano principalmente nella parte di piazzale Guardini che si raggiunge dalla discesa di via Ramelli. In pratica, dove c'è il via vai di chi entra ed esce dall'edificio delle Poste. Ad alcuni papà, in sosta in attesa dei figli, è capitato di essere avvicinati; mentre ad altri sono state fatte avances piuttosto insistenti.

 

Sulla questione interviene subito la Lega Nord con il candidato sindaco Paolo Tosato: «Il problema della prostituzione a Verona sta crescendo a vista d'occhio soprattutto al quartiere Stadio e in Zai. L'impegno con il quale, nei primi anni dell'Amministrazione Tosi, si è cercato di contrastare questo fenomeno, è via via venuto meno. Le norme non aiutano i Sindaci ma non si può cedere alla rassegnazione». E aggiunge: «Serve una sinergia più efficace e decisa tra Forze dell'ordine, associazioni attive contro la tratta e lo sfruttamento della prostituzione e l'Amministrazione Comunale. La prostituzione non va tollerata, in qualsiasi luogo si svolga, ma ci sono luoghi dove andrebbe combattuta con maggiore impegno. Piazzale Guardini e le vie limitrofe ospitano numerose scuole. I ragazzi vanno tutelati da questi tristi spettacoli. Anche i residenti meritano di poter vivere più serenamente nei loro quartieri. È necessario intervenire con maggiore determinazione». 

 

Non tarda ad arrivare anche la dichiarazione del sindaco Flavio Tosi: «Al momento l’unica cosa che possiamo fare è implementare la presenza degli agenti della Polizia municipale - quelli maggiormente attivi su questo fronte - e far sì che vi siano costantemente controlli con auto in borghese, in modo da individuare i clienti delle prostitute e multarli con la sanzione prevista di 450 euro, unico deterrente efficace».  E aggiunge: «La presenza delle lucciole in città si è molto ridotta negli ultimi dieci anni – ha precisatoTosi - e oggi il fenomeno riguarda solo alcune zone. Purtroppo in questi giorni il fenomeno è aumentato, sia per un'ondata di nuovi arrivi dalla Nigeria, anche con ragazze molto giovani, sia per l'arrivo di prostitute comunitarie, difficilmente perseguibili proprio perché hanno gli stessi diritti dei cittadini italiani. Per questo motivo l’unico deterrente possibile al momento è la sanzione nei confronti dei clienti: è infatti inutile multare le prostitute che poi non pagano. Neanche le telecamere possono servire perché la legislazione vigente non consente di utilizzarle per individuare e multare chi si apparta con le lucciole. La soluzione definitiva sarebbe quella di vietare la prostituzione su strada con una legge dello Stato e consentirla solo in determinate circostanze e al chiuso. Se a livello nazionale il fenomeno divenisse penalmente perseguibile e regolamentabile con tasse, controlli sanitari e luoghi circoscritti, sicuramente la situazione cambierebbe».

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