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A San Michele

Dalla pianta alla tazza:
a Verona un modo nuovo
di gustare il caffè

Ivan Pasquetto a «Corte Guala»
Ivan Pasquetto a «Corte Guala»
Ivan Pasquetto a «Corte Guala»
Ivan Pasquetto a «Corte Guala»

Una caffetteria dove si può gustare un caffè speciale con il giusto rapporto tra miscela e acqua, la giusta granulometria del prodotto usato, la giusta temperatura, il giusto tempo di contatto e una buona preparazione del «pannello». Sono i requisiti fondamentali per preparare una tazza di «Specialty Coffee».

È questa la filosofia del nuovo locale diretto da Ivan Pasquetto, imprenditore veronese che ha aperto a San Michele Extra non un bar ma una «caffetteria artigianale» dove è necessario prendersi del tempo anche per farsi raccontare «vita, morte e miracoli» della «polvere magica», dai territori d’origine alle lavorazioni, fino ai profumi sprigionati. Varcata la porta di «Corte Guala» inizia così una sorta di viaggio nel mondo dell’aroma più buono del mondo lungo un percorso dei sensi tutto da gustare. «Non è un negozio ma un luogo conviviale dove si può assaggiare un caffè speciale», spiega Pasquetto, «speciale perché in tutte le fasi necessarie per arrivare alla tazzina, quindi già dalla pianta, è controllato e selezionato secondo alti livelli di qualità».

Insomma, nella caffetteria di San Michele Extra non si beve il classico espresso, ma un «caffè all’americana speciale». «Da molti anni sono nel mondo del caffè come riparatore di macchine», dice ancora Pasquetto - finché qualche tempo fa ho deciso di approfondire la mia conoscenza della miscela. Ho iniziato a studiare e conoscere la pianta, la provenienza, la lavorazione, la tostatura e la preparazione ed ho scoperto un nuovo mondo fatto di aromi e profumi che prima non avevo mai percepito». Il resto del racconto, poi, è uguale a quello di tutti gli altri appassionati di caffè.

S’inizia a voler capire le origini, i metodi di torrefazione e si scopre un mondo tutto nuovo. Da qui l’idea di Pasquetto di provare a portare tra la gente un concetto tutto nuovo di caffè e un nuovo modo di stare assieme bevendone uno buono. «Le caffetteria sono molto diffuse nelle grandi città europee», dice ancora Pasquetto, «sono un luogo d’incontro dove si beve un buon caffè ed è importante il rito di preparazione». E aggiunge: «Anch’io all’inizio ero scettico, ma una volta assaporato il vero gusto del caffè ho cambiato immediatamente idea. Gli specialty sono così, una volta provati difficilmente si torna indietro perché di fronte alla qualità non c'è niente da fare, se un prodotto è buono a lungo andare riesce ad avere successo. Io cerco di farlo conoscere organizzando momenti a tema con degustazione e mostrare come si può bere un buon caffè facendolo in un altro modo».

Insomma, che dire, «provare per credere».

Luciano Purgato

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