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La giornata di Fieracavalli

Da Bocelli ai bimbi
Tutti in sella
in città e in Fiera

Antonella Clerici e Andrea Bocelli in Fiera (Marchiori)
Antonella Clerici e Andrea Bocelli in Fiera (Marchiori)
Fieracavalli entra in città 2 (video Marchiori)

Andrea Bocelli ha aperto la terza giornata di Fieracavalli (in programma fino a domani) partecipando a una sfilata per le vie della città di Verona, accompagnato da Maurizio Danese, presidente di Veronafiere. «Il cavallo? Una volta la definivo una passione, ma in realtà è una vera e propria “malattia”»,  ha detto il famoso cantante, «è un animale meraviglioso, un grande amico, un aiuto, un modo per scaricare lo stress, il migliore che ci sia». Andrea Bocelli non nasconde la passione che da sempre lo lega al mondo equestre e di cui oggi diventa ambasciatore: «La relazione tra uomo e cavallo è millenaria»,  ha proseguito l’artista, «sulle spalle dei cavalli la storia è andata avanti, è progredita e non possiamo ignorarlo usando solo i cavalli dei motori». Prima di raggiungere in sella Piazza Bra, Bocelli ha salutato a Fieracavalli l’Associazione equestre di Scuola spagnola, tra tradizioni e razze iberiche, la sua vera passione, dichiarando: «Qualcuno disse la bellezza salverà il mondo e il cavallo è una delle cose più belle che ci sia».

 

Riservata ai bambini un’altra novità della 118a edizione: Kid’s Island, aree ludico- didattiche pensate per i cavalieri di domani, che diventano il punto di riferimento per le migliaia di famiglie che ogni anno affollano i padiglioni durante i quattro giorni di fiera. Tappa  al padiglione 1 con il battesimo della sella, per proseguire al padiglione 2 dove i più piccoli possono conoscere tutte le sfaccettature del cavallo da sella italiano. E ancora al Pala Fixdesign dove scoprire il lato agonistico di questo animale o al padiglione 9 con dimostrazioni di monta americana, per finire al Westernshow con la città western a misura di bambino dedicata ai piccoli cowboy.

 

Un intero padiglione, organizzato in collaborazione con l’AIA (Associazione Italiana Allevatori), è stato poi dedicato per illustrare uno spaccato dell’allevamento equino italiano, ambasciatore di un made in Italy che vede il nostro Paese tra i primi posti in Europa per ricchezza di biodiversità, qualità e valorizzazione delle attitudini degli animali non solo per le attività ludico-sportive, ma soprattutto per l’esaltazione delle specificità di ogni territorio di appartenenza. Il comparto, che conta in Italia oltre 350mila esemplari allevati, è in mostra a Fieracavalli grazie ad una rappresentanzia di 250 capi e a una serie di iniziative dal taglio tecnico-dimostrativo e attività didattiche e culturali. Dopo il successo degli anni passati, torna la Giornata Didattica dedicata agli studenti degli Istituti Tecnici e Professionali agrari che potranno ascoltare gli esperti e partecipare alla V edizione della Gara di presentazione delle Razze Equine Italiane. All’interno dei due ring, inoltre, tanti gli appuntamenti per scoprire le sette razze del Libro Genealogico e alcune tra le 25 razze equine ed asinine di Registro Anagrafico: dalla 79a Mostra Nazionale di Libro Genealogico, al Carosello Italiano condotto da Nico Belloni fino alle sfilate delle singole razze presenti.

 

Intanto è stato pubblicato uno studio dell'università di Pisa, che dice che l’affinità tra cavallo e cavaliere è questione di cuore. Letteralmente. Lo dice una ricerca di un gruppo di etologi e ingegneri, presentata alla 118ª Fieracavalli di Verona. Lo studio è stato condotto misurando la sincronizzazione indotta dalla stimolazione emotiva durante l’interazione fra esseri umani ed equini, mettendo a confronto i rispettivi ritmi cardiaci. «Quello che abbiamo realizzato – fa sapere Paolo Baragli, responsabile del progetto – è un’iniziativa pioneristica che apre importanti prospettive nella comprensione del legame emozionale fra cavallo e uomini, alla luce delle attuali conoscenze dell’empatia negli animali e delle tecnologie di bioingegneria oggi disponibili. Sembra che durante la relazione accada qualcosa nell’organismo dovuto proprio alla qualità del rapporto e che questo “qualcosa” sia misurabile». La ricerca ha analizzato tre situazioni differenti. «Ognuna– spiega Elisabetta Palaci, etologa dell’Università di Pisa – si caratterizza per una sincronizzazione significativamente diversa, tanto che siamo stati in grado di riconoscere i tre tipi di relazione in modo automatico e con un’accuratezza superiore al 70 per cento». Questo studio, che oggi è soltanto nelle prime fasi, apre importanti scenari applicativi sia in ambito sportivo che nella pet-therapy.

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