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Crisi di governo, i nodi da sciogliere

Il degrado e lo stato di abbandono in cui versa Palazzo Bocca Trezza a Veronetta
Il degrado e lo stato di abbandono in cui versa Palazzo Bocca Trezza a Veronetta
Il degrado e lo stato di abbandono in cui versa Palazzo Bocca Trezza a Veronetta
Il degrado e lo stato di abbandono in cui versa Palazzo Bocca Trezza a Veronetta

Roma vacilla. E anche Verona avverte gli scossoni. Con le polemiche politiche. Sono tante le partite a rischio di blocco nel caso il Governo Conte Lega e Cinque Stelle cada e si vada a nuove elezioni. Dai 18 milioni del Bando periferie per riqualificare Veronetta, finanziati dal Governo a trazione Pd ma fatti slittare dall’attuale al 2020, alla progettazione della Tav sulla linea del Brennero. Ancora: dal masterplan per il Central park allo scalo merci ferroviario di Santa Lucia al rinnovo della concessione dell’Autobrennero. Da cui dipende tra l’altro il riordino viario del casello di Verona nord, progettato e finanziato con 3,3 milioni, e la terza corsia tra Verona e Modena. E, per la provincia, i 65 milioni per la bonifica di Ca’ Filissine, l’impianto di smaltimento rifiuti di Pescantina, e i 110 milioni per il nuovo collettore del Garda. In totale, quasi 200 milioni di euro. Tante le attese, e ora le fibrillazioni. Lo stanziamento del bando periferie non sarebbe diretto, ma lo Stato concederebbe ai Comuni di attingere agli avanzi di amministrazione usando fondi bloccati dal patto di stabilità. Il Comune ha partecipato al Bando chiedendo al Governo di finanziare tre lotti d’intervento a Veronetta. Il lotto 1 riguarda il compendio ex caserma Santa Marta, con il recupero del silos di Levante, destinato a servizi universitari, della Casa del Capitano, per servizi sanitari con poliambulatori, e della guardiania, per la delegazione Centro della Polizia municipale e con spazi per associazioni. Il lotto 2 è il recupero di Palazzo Bocca Trezza, per uffici comunali e spazi per servizi sociali e di quartiere. Il 3 è il campus universitario previsto all’ex caserma Passalacqua, con impianti sportivi, parchi e parcheggi per il quartiere. Costo complessivo previsto per i lavori 36,5 milioni, di cui 18 per gli interventi con contributo statale riguardanti i lotti 1 e 2. Ma, pur con i soldi a rischio, a che punto è il piano Veronetta? «Siamo andati avanti, stanziando 1,3 milioni, con la gara per affidare la progettazione definitiva ed esecutiva per riqualificare Palazzo Bocca Trezza e con quella esecutiva della Casa del Capitano», dice l’assessore ai lavori pubblici e vicesindaco Luca Zanotto, della Lega. «E il ministero ci ha chiesto a che punto è il cronoprogramma e dobbiamo rispondere entro il 6 settembre. È chiaro che i 18 milioni erano rimasti sospesi fino al 2020 e vedremo cosa succederà». Dall’opposizione però il senatore del Pd Vincenzo D’Arienzo non le manda a dire: «Salvini ha tradito Verona, per l’ennesima volta. È venuto a prendersi voti, poi ha tolto i soldi del bando periferie, quindi ha promesso, a Verona, che li avrebbe rimessi, ma ora fa cadere il Governo. Quindi addio fondo periferie, finanziato dal Governo di centrosinistra. Spetterà ora a una nuova maggioranza ripristinarlo, ma visti i danni prodotti da Salvini e Di Maio in due anni, temo che non ci siano risorse sufficienti per recuperarlo». E l’assessore all’urbanistica Ilaria Segala ricorda che a breve si formerà il tavolo di lavoro per il masterplan per il central park allo scalo merci. E che «mentre la Tav ferroviaria est-ovest va avanti, per la nord-sud dal Brennero la progettazione è in ritardo. Sono già disponibili però i 180mila euro per il progetto del collegamento ferroviario città-aeroporto». Ma Verona sta con il fiato sospeso. •

Enrico Giardini

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