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Dopo il nubifragio

Crepe e voragini
nell’asfalto, pronta
la «task force»

La voragine in via Lucania (Marchiori)
La voragine in via Lucania (Marchiori)
La voragine in via Lucania (Marchiori)
La voragine in via Lucania (Marchiori)

La situazione, per ora, è sotto controllo. Ieri mattina la centrale operativa della polizia municipale non ha ricevuto ulteriori segnalazioni di cedimenti o squarci nel terreno dovuti alla smisurata quantità d'acqua caduta dal cielo mercoledì notte. La falla più problematica resta quella di via Manin, a pochi metri da piazza Bra, strada che resterà chiusa fino a domani per permettere la riparazione della vecchia tubatura. La rottura di una parete del collettore della rete fognaria ha infatti causato il collasso dell'asfalto. Altri crateri si sono formati in piazza Garibaldi a San Michele, nel passaggio pedonale nei pressi della ferrovia, e in via Lucania a Borgo Nuovo, dove le criticità sono più legate al violento dilavamento, piuttosto che a probemi delle tubature nel sottosuolo.

«Le crepe nell'asfalto non si possono allargare di più perché viene fatta una videoispezione sia prima che dopo gli interventi proprio per verificare l'eventuale presenza di ulteriori cedimenti», rassicura il comandante dei vigili, Luigi Altamura. «Sul campo è impegnata una task force formata da municipale, Acque Veronesi e circoscrizioni, pronta a intervenire all'istante».

Anche se ieri non ci sono stati ulteriori allarmi, infatti, il presidente di Acque Veronesi, Niko Cordioli, invita i cittadini che abbiamo la percezione di qualcosa di strano a fare segnalazioni. «Le voragini nell'asfalto si formano per vari motivi e finché non si interviene ispezionando è difficile dare risposte precise», spiega. «Potrebbero esserci caditoie sporche che hanno creato l'ostruzione di tubi, oppure dei tubi che non girano nel verso giusto e possono portare al cedimento strutturale. Possiamo valutare se vi sono fori nelle tubature calcolando la portata d'acqua in base al loro diametro: questo ci consente di capire se ci siano o meno delle perdite».

Mentre il lavoro di squadra procede per intercettare eventuali problemi ancora non emersi, ciò che è certo è che si interverrà quanto prima in piazza Isolo e in corso Porta Borsari, dove sono previsti i progetti più ampi. «Acque Veronesi ha in carico la progettazione a cui seguirà la fase esecutiva con la conseguente valutazione economica», fa presente Cordioli. «La competenza delle acque bianche è a carico del Comune, mentre la nostra azienda interviene solo per problemi relativi alle acque nere. Una volta individuati i problemi si capirà quindi a chi compete l'intervento finanziario».

Sullo stato generale delle tubature scaligere il presidente dell'Agsm, Fabio Venturi, è sereno. «Non ci sono difetti a monte, le tubature sono state quasi tutte cambiate e rimane solo un lavoro di routine. Il fatto è che la loro portata è calcolata per piogge ben più contenute rispetto a quella di mercoledì. Le tubature sono monitorate, ma un evento meteorologico simile non si registrava da decenni. Bisogna capire se si tratta di un fenomeno isolato o se ci dobbiamo adeguare a un nuovo, mutato, clima».

Chiara Bazzanella

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