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Lotta al virus

Covid, i veronesi vicini all'immunità di gregge: quasi l'80% con almeno una dose

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Vaccino anti Covid-19
Vaccino anti Covid-19
Vaccino anti Covid-19
Vaccino anti Covid-19

Verona a un passo dall’immunità di gregge. Mercoledì sera la popolazione vaccinata con almeno una dose era il 78,8 per cento di quella vaccinabile dai 12 anni in su. La percentuale arriva al 79,5 se si considerano anche le oltre 6.300 persone che si sono prenotate da qui al 30 settembre nei centri vaccinali. E aumenta ancora se si considera che nel frattempo la campagna di somministrazione dell’anticovid è stata integrata e resa più capillare con l’intervento delle farmacie e dei pediatri. Nelle sole farmacie aderenti (circa 200) finora sono stati fatti 5.766 vaccini.

Su 825.319 cittadini vaccinabili veronesi, dunque, oltre 650.200 hanno ricevuto almeno una dose, ma quasi tutti hanno completato il ciclo: 605.400, circa il 73,4 per cento. Ha guadagnato cinque punti di percentuale in dieci giorni la fascia su cui si indirizzano le maggiori attenzioni, ovvero quella dei ragazzi tra 12 e 19 anni, una buona fetta della popolazione scolastica. Ai primi di settembre era al 57 per cento, ora è quasi al 62 con almeno una dose. E oltre il 47 per cento ha già terminato il ciclo vaccinale che è più veloce perché, non essendoci più carenze di forniture, si è passati nell’ultimo mese al richiamo a 21 giorni e non più a 35-40.

È riuscita a migliorare persino la fascia Over 80 che era quasi al completo: dieci giorni fa mancavano tremila persone su 67.400, ora ne restano mille all’appello, per un 98,4 per cento di copertura con almeno una dose. La soglia dell’ottanta per cento non è facile da superare per un fattore fisiologico: chi voleva vaccinarsi convintamente lo ha già fatto, chi non aveva trovato posto subito anche. Restano i ritardatari, gli indecisi che stanno sciogliendo le riserve e i contrari. Lo si vede dall’incremento moderato di nuovi vaccinati nelle fasce dei quarantenni e dei cinquantenni. In dieci giorni, i quarantenni sono passati dal 71,3 al 72,7, sono circa centomila su 138mila i vaccinati. Anche i cinquantenni, che hanno superato la soglia di sicurezza dell’80 per cento, hanno migliorato di poco: 0,9 per cento rispetto ai primi di settembre: sono oltre 118mila su 147mila. I sessantenni invece viaggiano sull’87 per cento (1,3 in più) mentre i settantenni sul 91,4.

Restano indietro le fasce più giovani che hanno iniziato più tardi rispetto agli altri, ma che adesso non hanno problemi nel trovare posto nei centri vaccinali o in farmacia sotto casa. I ventenni sono al 74 per cento (un più 2 per cento rispetto a inizio settembre), i trentenni a 69 (più 2,3).

 

Il rallentamento fisiologico è testimoniato anche dalle richieste di accesso ai centri vaccinali: in questa settimana si sono prenotate 3.294 persone su 10.868 posti a disposizione. Si tratta di un numero pari alla metà delle persone che si riuscivano a fare in un giorno nei mesi scorsi. Per la prossima settimana le prenotazioni sono finora 1.077 su 12.906 posti disponibili, mentre il 30 settembre sono prenotate 279 persone su 1.944 posti. Ci sono ancora finestre aperte, dunque, per chi vuole vaccinarsi. Mentre man mano che ci si avvierà verso l’autunno, sarà sempre più nitida la percentuale dei contrari al vaccino.

 

I numeri nei centri non sono più quelli del boom, tuttavia Verona si mantiene sempre un passo più avanti rispetto alle altre province, con tre-quattromila somministrazioni al giorno: è dietro solo a Padova, città veneta più popolosa, per numero di dosi somministrate. Ed entrambe le città hanno superato la soglia di 1,2 milioni di iniezioni da inizio campagna. Buoni risultati li registrano le farmacie che riescono a fare tra i dieci e i trenta vaccini al giorno, a pieno regime. Ma soprattutto riescono a intercettare gli indecisi o chi non è in grado di prenotare o di recarsi ai centri vaccinali: «Abbiamo avuto anche persone partite con l’idea di non farsi il vaccino, ma che si sono convinte grazie al rapporto di amicizia e di fiducia che c’è tra loro e il farmacista, oltre alla comodità di poterlo fare sotto casa», spiega Gianmarco Padovani, vicepresidente di Federfarma Verona che dedica, nella sua farmacia, un orario serale dalle 20 alle 23 alla procedura. E prosegue: «Riuscire a convincere, rassicurandole e informandole, dieci persone è un enorme traguardo. Per noi sono grandi numeri anche perché è un servizio che portiamo avanti senza fermare le farmacie e seguendo un protocollo molto rigido».

Maria Vittoria Adami

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