<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Le più cliccate

Covid-19 e le «fake news». Dal microchip alla teoria della calamita fino alla sterilità

Un mare di bufale sui vaccini
Un mare di bufale sui vaccini
Un mare di bufale sui vaccini
Un mare di bufale sui vaccini

Il vaccino contro il Covid provoca sterilità. Peggio, cause mutazione genetiche e serve ai “poteri forti” per installare dei microchip sottopelle agli individui, in modo da poterli controllare. Sono alcune delle notizie, anzi, delle fake news più cliccate negli ultimi tempi su siti e social che si basano su fonti non ben definite, su segnalazioni anonime o report non autorizzati.

Intendiamoci, alcune perplessità sono lecite, tanto che pure il ministero della Sanità ha creato una pagina per darne risposta. Ad esempio sulla sicurezza del vaccino. Dubbi che sfociano in espressioni del tipo: «Non è stato sperimentato e io non voglio fare da cavia», quando invece gli studi che hanno portato alla messa a punto dei vaccini Covid-19 non hanno saltato nessuna delle fasi di verifica dell’efficacia e della sicurezza previste per lo sviluppo di un medicinale.

Poi ci sono le bufale vere e proprie. Come quella che sostiene che sarebbero state le campagne vaccinali a indurre il virus a trovare nuovi modi per sfuggire agli anticorpi. Atteniamoci ai fatti: come precisa la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi, «la variante alfa è emersa in Inghilterra a settembre 2020, ben prima che i vaccini anti Sars-CoV-2 venissero autorizzati. Quelle beta e gamma, che si sono selezionate in Sud Africa e Brasile a fine 2020, quando il virus circolava in maniera estesa in una popolazione non vaccinata».

La variante delta, infine, è dilagata nella primavera del 2021 in India, «su una popolazione vaccinata per non più del 3%». Però il vaccino a Rna modifica il codice genetico: altra fake girata sui social e prontamente smentita dagli scienziati. Nelle scorse settimane è sfuggita di mano la bufala del microchip installato sottopelle attraverso il vaccino, per il controllo degli individui: negli Usa una persona su cinque ci ha creduto.

Passata di moda questa, ha preso piede la teoria della calamita. Per i complottisti basterebbe fare una prova: appoggiando un magnete sul punto esatto in cui è stata effettuata l’inoculazione del vaccino, questa rimarrà attaccata al braccio, a dimostrazione che i vaccini conterrebbero metalli. E ancora, il vaccino provoca autismo (una leggenda che risale al vaccino contro il morbillo) e gli effetti collaterali si vedranno nel tempo (no, al massimo entro due giorni).

Le bufale più cliccate restano però quelle che legano la vaccinazione ad alcuni decessi. Come la notizia che girava ad aprile secondo cui una bimba di due anni era morta dopo la seconda dose di vaccino: pochi giorni dopo la portavoce dei Centers for Disease Control and Prevention statunitensi dal cui database era partita la notizia, spiegò che era «completamente inventata».

Contro l’AstraZeneca poi, canali social e siti si sono sbizzarriti, arrivando ad affermare che i sintomi che spesso accompagnavano la somministrazione erano legati alla presenza di virus nella dose. Un virus c’è, ma diverso dal Coronavirus, ed è quello responsabile del raffreddore nelle scimmie, ma reso incapace di riprodursi e, dunque, del tutto innocuo per il soggetto ricevente. Spesso basta informarsi quando si hanno dei dubbi: ma usando le fonti giuste. 

Francesca Lorandi

Suggerimenti