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I dati di Confcommercio Verona

Coronavirus, l'effetto
psicosi fa crollare
del 70% il fatturato

I dati di Confcommercio Verona
A Confcommercio analizza i danni economici da Coronavirus a Verona
A Confcommercio analizza i danni economici da Coronavirus a Verona
A Confcommercio analizza i danni economici da Coronavirus a Verona
A Confcommercio analizza i danni economici da Coronavirus a Verona

L’effetto Coronavirus rischia di avere un impatto pesantissimo anche sull’economia veronese: bisogna andare oltre l’effetto-psicosi. Si registra un calo del 70% nei ristoranti cinesi.

 

L’allarme è stato lanciato dal presidente di Confcommercio Verona, Paolo Arena: «Sono molte, infatti, le nostre aziende che hanno stretti rapporti con la Cina e che in questo momento sono impegnate su diversi fronti che stressano il loro business. L’emergenza rischia di avere un effetto domino sul tessuto economico». 

 

Secondo i dati della Camera di Commercio scaligera le presenze turistiche cinesi in provincia di Verona nel 2018 sono state 120mila negli alberghi e 16mila nelle strutture complementari; nel Comune di Verona sono 23mila negli alberghi più 12mila per un totale di 35mila. I cinesi di nascita che al dicembre 2019 avevano un’attività economica nel Veronese erano 1.449, di cui 801 titolari di imprese e 273 soci oltre a 333 amministratori e 42 «altre cariche»: è la terza forza imprenditoriale straniera dopo Romania e Marocco.

 

L’interscambio commerciale evidenziava a fine 2018 un import 590milioni di euro contro 245milioni di euro di export. Per Verona, la Cina è il 14esimo mercato per export e il quarto mercato per import. «L’emergenza coronavirus - ha sottolineato Arena - rischia di arrecare un danno ingentissimo per Verona che Confcommercio stima in oltre 500 milioni di euro nel solo ricettivo oltre ad un crollo per i ristoranti cinesi, nei quali si registra una perdita di fatturato del 70%».

 

Preoccupazione è stata manifestata anche nel settore della moda: lo scontrino medio di un turista cinese è ormai pari a 1.200 euro e le difficoltà negli approvvigionamenti del tessile rischiano di bloccare la filiera. Anche il settore del mobile e della tecnologia, con tutta la componentistica, sono a rischio. Per tutti questi motivi il 26 febbraio in un ristorante cinese del centro storico si svolgerà una serata conviviale organizzata da Confcommercio Verona per dimostrare che non c’è nessun pericolo e quale momento di solidarietà, contro ogni forma di intolleranza.

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