<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Colpo sfumato alla Popolare Chiuso il cerchio, altro arresto

Uno dei rapinatori ripresi della telecamere della banca
Uno dei rapinatori ripresi della telecamere della banca
Uno dei rapinatori ripresi della telecamere della banca
Uno dei rapinatori ripresi della telecamere della banca

Adesso è in carcere anche il secondo rapinatore. Tutto era cominciato il 28 novembre quando due banditi erano entrati nella filiale della Banca Popolare di San Massimo che si trova in piazza Risorgimento. Armati di taglierino avevano prima chiesto di parlare con il direttore, poi arrivati dietro il bancone avevano annunciato che c’era una rapina in atto, quindi hanno cercato di chiudere le persone che c'erano interno della banca, una decina in tutto tra dipendenti e clienti, nel bagno. Ma l’improvviso malore di una bancaria ha fatto sì che un cliente approfittando della distrazione del bandito con il taglierino in mano, gli saltasse addosso disarmandolo ed immobilizzandolo anche grazie all’aiuto degli altri ostaggi che a quel punto avevano preso coraggio. Il complice vista la mala parata era fuggito. L’allerta era stata data dalla banca, e la polizia, arrivata pochi minuti dopo aveva arrestato in flagranza Salvatore Celano, siciliano, e aveva iniziato le indagini per la ricerca del complice. Molto importanti in questo caso sono state sia le telecamere della banca che avevano ripreso i due banditi in modo nitido, che un dettaglio: la tuta indossata da uno dei rapinatori, la stessa che usano i supporter del Napoli. L'auto usata dei rapinatori è stata trovata poco lontano qualche ora dopo era una Fiat Freemont che era stata noleggiata in Sicilia. Da questo particolare e dalle impronte digitali del rapinatore arrestato in flagranza e trovate sul volante dell’auto si sono sviluppate le indagini, come ha spiegato ieri mattina il dirigente della squadra Mobile Roberto Di Benedetto, che hanno portato all'arresto del secondo complice che nel frattempo era però finito in galera sempre per reati contro il patrimonio in terra siciliana. Il secondo arrestato si chiama Alessio D’Arrigo. L’uomo è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia nei giorni scorsi. Quando la polizia ha preparato il book fotografico da sottoporre ai testimoni, ironia della sorte, una bizzarra coincidenza. Nelle foto segnaletiche, D’Arrigo appariva con addosso la stessa tuta del Napoli che aveva indossato il giorno della rapina poi sfumata. •

A.V.

Suggerimenti