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La rabbia dei commercianti

Code per il balcone
di Giulietta e negozi
vuoti: la protesta

Assembramenti in via Cappello attorno al cartello per un dissesto
Assembramenti in via Cappello attorno al cartello per un dissesto
Protesta negozianti via Cappello (Marchi

Code e assembramenti di fronte alle vetrine, così via Cappello implode. Se da un lato il commercio scaligero tira un sospiro di sollievo nel vedere arrivare in città, specie nel fine settimana, un buon numero di visitatori anche stranieri, dall'altro la canonica tappa al balcone di Giulietta sta creando non pochi disagi ai negozianti della strada che si snodano dall'ingresso del cortile dedicato all'eroina shakespeariana.

 

Da qui la proposta di un'immediata soluzione. Dalla riapertura delle attività nel post lock down, la coda di visitatori, che prima si formava sul lato verso piazza Erbe, è stata disposta nella direzione opposta. Ma le criticità non sono cambiate. Ornella Gaspari, titolare dei negozi di abbigliamento Bon Bon e Desigual, quest'ultimo aperto da un paio di settimane al fianco della cancellata d'ingresso al cortile, ieri aveva un diavolo per capello.

 

«Durante la settimana non si vede anima viva e poi, quando potremmo lavorare, le nostre vetrine sono completamente nascoste dalla gente che attende di entrare al balcone di Giulietta», fa notare. La rabbia l'ha portata a collocare persino due fioriere di fronte all'ingresso, per distanziare un minimo il passaggio, rischiando così di beccarsi una multa per occupazione di suolo pubblico. Oggi, inoltre, le serrande di Desigual resteranno abbassate. «È inutile lavorare perché la gente nemmeno entra», insiste.

 

«La coda a L ci penalizza in maniera evidente ed è paradossale che dentro il cortile siano tutti ben distanziati quando fuori è pieno assembramento». Da una settimana, a rendere ancora più disagevole il passaggio, è stato messo un cartello in mezzo alla strada, a protezione di quattro cubetti di porfido instabili e non ancora sistemati.

 

Inoltre i turisti, specialmente stranieri, sembrano vivere con leggerezza la pandemia. «Spesso entrano senza mascherina e senza igienizzarsi le mani», fa sapere Claudia di Bottega Verde. «Io invito a uscire, e a rispettare le procedure, ma anche mentre sono in coda calano dal volto i dispositivi e qualche volta chiudo quindi la porta di ingresso». Per correre ai ripari, i commercianti stanno ipotizzando delle soluzioni, respingendo l'ipotesi di eventuali tornelli. «Il mulinello di entrata e uscita su via Cappello non potrà mai reggere», dice Davide Albertini del negozio di souvenir Giulietta Verona, a nome della Corporazione esercenti centro storico di Verona.

 

Ieri ha inviato una mail a sindaco, prefetto e comandante dei vigili per suggerire un'alternativa e chiedere ascolto. «La via ha una forma a clessidra, che si restringe proprio di fronte al Cortile di Giulietta, e al momento la soluzione migliore ci sembra quella di creare uno spazio al centro con tendinastri alternati a destra e a sinistra perché i visitatori non siano incastrati ma semplicemente canalizzati ordinatamente nel tratto che va dal civico 23 fino all'incrocio con via Stella». Le porzioni di strada laterali resterebbero sgombre e più agibili, anche in vista delle vicine festività natalizie. 

 

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Chiara Bazzanella

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