Lunghe code fuori dagli uffici postali e ingressi contingentati. Succede anche a Verona come nel resto d'Italia e l'indignazione dei cittadini è la stessa. Che sia in centro o nella periferia cittadina, agli sportelli di via Cattaneo, di piazza Isolo, o di via Unità d'Italia a San Michele per esempio, gli utenti stanno pazientemente e diligentemente in coda fuori dallo stabile attendendo il loro turno.
Solleone o pioggia, si può entrare solo a chiamata. Quartiere che vai, code che trovi insieme all'esasperazione dei cittadini. La causa va ricercati per le norme anti Covid-19.
“E' una vergogna", commento un signore. "Non capisco perché non facciano entrare a sedere almeno gli anziani. Così è una cosa indecente". In coda sotto la canicola ci sono proprio spesso gli anziani, gli utenti che più frequentano le poste per ritirare la pensione o per pagare le bollette. Il protocollo negli uffici postali è rigido, le persone vengono servite una alla volta non appena si libera uno sportello nel più scrupoloso rispetto delle regole di distanziamento e dei divieti di assembramento.
Pur avendo scaglionato il pagamento delle pensioni e sottoscritto una convenzione con i Carabinieri che su richiesta consegnano la pensione a domicilio, le code per spedire o ritirare un pacco o una raccomandata, o pagare una bolletta, si allungano e si accorciano.