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COMITATO ORDINE E SICUREZZA

Sboarina: «Controlli nei centri commerciali e nei mercati». Pronte le «zone rosse»

Il sindaco di Verona Federico Sboarina
Il sindaco di Verona Federico Sboarina
Sboarina sulle nuove misure

In un video il sindaco Federico Sboarina illustra le questione discusse all'interno del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza e annuncia: «Ci saranno controlli nei centri commerciali, nei mercati e sui mezzi pubblici per evitare assembramenti».

«Rispettiamo le regole per evitare misure più severe come in altre regioni».

 

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Dividere la città in piccole zone rosse, per evitare che si creino assembramenti: questo uno dei contenuti emersi dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto Donato Cafagna, che si è tenuto in videoconferenza nel pomeriggio. All’ordine del giorno l’ultimo decreto del Presidente del consiglio dei Ministri, «misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19».

 

Alla luce del Dpcm, il sindaco Federico Sboarina ha chiesto al Cosp di condividere provvedimenti per il controllo del distanziamento sociale senza penalizzare le attività economiche, come la modalità di azioni diversificate a seconda delle zone in cui si possono generare assembramenti. In città, quindi, ci potranno essere alcune «zone rosse», come delle aree sensibili sottoposte al controllo dinamico degli agenti. Il tutto per scongiurare gli affollamenti, «che non sono quelli dei bar», spiega in una nota l'amministrazione comunale, «dato che da ieri nessuno può più consumare in piedi dopo le 18, ma piuttosto luoghi d’incontro abituali o di flussi turistici». Domani sarà al lavoro un Tavolo operativo per mappare le zone della città a rischio e prendere provvedimenti ad hoc, specifici per ogni piazza o via considerata «critica». «Le zone eventualmente interdette potrebbero essere quelle facilmente delimitabili, come ad esempio Riva San Lorenzo o l’Arsenale, frequentate soprattutto dai ragazzi dopo la scuola», prosegue la nota, «mentre gli affollamenti di via Mazzini e via Cappello nel weekend saranno controllati in maniera dinamica». Il Cosp è tornato quindi sulla facoltà data dal Governo ai territori di chiudere piazze e vie dopo le 21, per evitare assembramenti. Potere che era già nella disponibilità di sindaci e Prefetti, con ordinanze o per motivi di pubblica sicurezza. Azioni che nei mesi scorsi sono già state applicate anche a Verona quando ce n'era la necessità.

 

Un’indicazione che nella prima versione del Dpcm sembrava venisse data ai sindaci, ma poi, nel decreto ufficiale, non è stato specificato chi dovrebbe prendersene carico. «Non servono ordinanze generiche che penalizzerebbero tutti», ha detto il sindaco Sboarina, «servono invece provvedimenti mirati per limitare i contagi e allo stesso tempo preservare le attività economiche. Soluzioni studiate per ogni singola situazione. Quelle che prenderemo, saranno azioni specifiche a seconda della tipologia di assembramento che può generarsi e della parte di città interessata. Ordinanze diversificate, per evitare di penalizzare gli esercenti e le attività che devono essere raggiunte dai veronesi. I gestori dei locali si sono dimostrati fin dall’inizio attenti a far rispettare tutte le normative. A maggior ragione adesso che, come deciso dal Governo, dopo le 18 nessuno può sostare in piedi fuori dai bar.

 

A Verona l’emergenza non è ai livelli di altri Comuni e Regioni, per questo vogliamo intervenire laddove effettivamente c’è un problema. Senza colpire tutti indistintamente. Nei prossimi giorni definiremo che tipo di controlli e presidi fare, in maniera elastica, per affrontare anche questa fase. Se camminiamo nella maniera giusta, speriamo di evitare quello che abbiamo già vissuto mesi fa. Limitiamo i contagi con la lotta agli assembramenti per scongiurare ipotesi di chiusure massicce. Salute e posti di lavoro sono le nostre priorità».

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