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Il caso citrobacter a Borgo Trento

Batterio, le mamme:
«Qui ogni mattina»
La nota dell'azienda

Francesca Frezza ed Elisa Bettini (foto Marchiori)
Francesca Frezza ed Elisa Bettini (foto Marchiori)
Francesca Frezza ed Elisa Bettini (foto Marchiori)
Francesca Frezza ed Elisa Bettini (foto Marchiori)

Dopo la richiesta di «prendere ogni possibile provvedimento» formulata dal presidente della Regione Luca Zaia sul caso citrobacter, la direzione dell'azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona ha emanato una nota: «in data odierna, è stata recapitata da parte della Regione Veneto una richiesta di formulazione di rilievi ritenuti necessari per consentire alla Direzione di Area di entrare in possesso di tutti gli elementi utili per ogni conseguente azione.

L’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona si riserva, come di prassi nella massima trasparenza, di presentare tali controdeduzioni entro il termine richiesto di 48 ore».

 

Intanto, mentre le indagini sono affidate ai NAS (il nucleo anti sofisticazione e sanità dei carabinieri), le mamme di alcune delle vittime danno battaglia. «Tornerò qui ogni mattina, all'ingresso della maternità. Non ci basta che le relazioni della commissione regionale ci diano ragione. Ora devono cambiare gli attori responsabili».

Parola di Francesca Frezza mamma della piccola Nina strappata alla vita dal Citrobacter nel 2019.

L'ultima vittima è stata la piccola Alice, scomparsa solo due settimane fa.

Intanto, le poltroncine nella sala all'ingresso del padiglione 30 sono state ricoperte di volantini con un appello ai pazienti: “Vigilate sul lavoro dei medici!”

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