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Cantiere da domani fino ad aprile

Chiusura di Ponte Nuovo, protesta dei negozi: «Un danno proprio a ridosso del Natale»

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Ponte Nuovo
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Ponte Nuovo

Contrari alla chiusura al traffico di Ponte Nuovo a ridosso delle festività natalizie e pronti a mobilitarsi. L’annuncio dell’imminente chiusura del ponte, collegamento tra la città antica e Veronetta, ha provocato una rivolta tra chi lavora nella zona che punta il dito contro il pessimo tempismo dell’amministrazione rea, a loro dire, di causare gravi disagi proprio nelle settimane prenatalizie, periodo di massimo afflusso al centro storico e a quell’area dove a poche centinaia di metri sono allestiti i mercatini di Natale.

Come annunciato alcuni giorni fa dal Comune, il cantiere dovrebbe infatti aprire i battenti già domani per non chiuderli prima di fine aprile. Da lunedì e per cinque mesi, infatti, è prevista la seconda fase di lavori, iniziati già la scorsa estate, che prevede il prosieguo dell’intervento con il consolidamento della struttura e la sua messa in sicurezza dal punto di vista antisismico. Il cantiere prevede che il ponte sarà completamente chiuso al traffico veicolare, in entrambi i sensi di marcia. Chiusura che, talvolta, potrà prevedere anche lo stop temporaneo a pedoni e biciclette. È lo stesso Comune, infatti, a comunicare che l’attraversamento pedonale e ciclabile della struttura, e quindi il collegamento tra il centro storico e il quartiere di Veronetta, sarà ammesso «compatibilmente con le lavorazioni da eseguire».

«Abbiamo aperto a settembre, fiduciosi. Le prossime settimane sarebbero dovute essere nevralgiche e invece ora l’incognita è sulle ripercussioni che avrà il cantiere per noi. Chiudere al traffico nel periodo di massimo afflusso e passaggio sarà a dir poco controproducente», argomenta Valentina Quintarelli di Room, negozio e laboratorio di moda in via Nizza che fa capo alla Mood Art Fashion School che ha sede in Zai. «Siamo usciti da un periodo tremendo e guardavo alle settimane natalizie con il buon auspicio di poter recuperare. La chiusura del ponte adesso rappresenta una vera batosta, è un’assurdità: è lì dal ’46, tutt’ora aperto al traffico, non credo sia a imminente rischio caduta. Se c’è da mobilitarsi, siamo pronti!», dichiara Marco Bravi, fotografo, il cui negozio su lungadige Rubele è a pochi metri dal cantiere.

Sul fronte del rinvio ai lavori è schierata anche la Corporazione Esercenti centro storico «Ci siamo confrontati tra di noi e abbiamo fatto un veloce sondaggio: ci sono decine e decine di esercenti e commercianti a dir poco inferociti. Iniziare i lavori adesso è una decisione folle, tanto più che i cantieri sotto Natale rimarranno fermi: cosa cambiava a questo punto attendere l’inizio di gennaio?», si chiede il portavoce della Corporazione Tiziano Meglioranzi. «Ad aggravare la situazione è, ancora una volta, la mancanza di informazione e di condivisione. Nessuno si è confrontato con noi, come sempre si tratta di una decisione caduta dall’alto che abbiamo saputo all’ultimo momento».

«Che sia un intervento da fare, non lo mettiamo in dubbio. Ma il periodo è pessimo: il traffico è saturo, ci saranno ripercussioni su piazza Isolo e Veronetta. Inoltre, potrebbe essere un deterrente per i clienti che vedendo le difficoltà di arrivare in centro, optano per andare altrove», analizza Damiano Pellicari del ristorante Alle Arche, «la soluzione migliore è il rinvio del cantiere a metà gennaio». E auspica servizi navetta dai parcheggi scambiatori a ridosso del centro. Non solo Fiera e piazza Bra ma anche Stadio e Zan Zeno o Ponte Pietra o zona Giarina.

Ilaria Noro

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