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Teatro online

Chichibìo di Boccaccio diventa radiodramma con gli alunni delle medie Mario Mazza

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Elena Merlo
Elena Merlo
Elena Merlo
Elena Merlo

Lo stile con cui gli alunni della classe II C della scuola secondaria di primo grado «Mario Mazza» di Borgo Roma hanno lavorato sulla novella «Chichibìo e la gru» di Giovanni Boccaccio (da «Il Decamerone») è il radiodramma, storico termine che ancora oggi caratterizza il drammatizzare testi letterari, teatrali e altro da ascoltare alla radio.

Diffuso in internet su YouTube il lavoro è fruibile a tutti e si tratta di una messa in scena tecnologica coordinata da Elena Merlo, attrice e regista della compagnia veronese La bugia, anche insegnante di teatro nelle scuole medie. È lei la maestra alla guida dei ragazzi veronesi interessati ad imparare il mestiere del teatro, alla scoperta dell'affascinante pianeta creativo, corale e istruttivo che ha dato come recente frutto la realizzazione, appunto, della storia del furbo Chichibìo, l'immaginario cuoco veneziano che nella quarta novella della sesta giornata del Decamerone offre una lezione fatta di risposte argute molto efficaci per convincere sull'impossibile che diventa possibile nonché sulla fortuna che va colta al volo.

Nella novella boccaccesca il protagonista burlone cerca di convincere il padrone che le gru hanno una gamba sola, poiché del volatile ne ha regalata una coscia a una suadente donzella golosa, prima di servire in tavola la portata tanto attesa dal nobiluomo che l'aveva cacciata e dai suoi amici commensali.

«Noi abbiamo intitolato il lavoro "A tavola con messer Boccaccio" ed è nato come laboratorio che poi ha preso la forma di spettacolino», spiega Elena Merlo precisando che l'iniziativa fa parte del progetto scaligero di didattica attiva "I care, disegnare il futuro". «Per non perdere il lavoro dei ragazzi interrotto a febbraio per il Covid ho preso il testo - prosegue - e l'ho trasformato in radiodramma. Ho seguito un corso a Roma una ventina d'anni fa e il genere mi ha sempre stimolato idee che in questa occasione sono diventate concrete, oltre che motivo di insegnare ai ragazzi questa antica forma d'arte che aiuta a captare il valore della parola sapendole dire bene e ascoltare».

Tramite incontri on line e teleconferenze gli studenti e la Merlo hanno assemblato le varie parti della storia che si avvale della recitazione degli attori in erba i quali hanno compreso appieno il valore del loro operato in un momento sì difficile per la collettività ma aperto alla comunicazione intelligente.

Michela Pezzani

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