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Elezioni regionali

Cento voti in meno
a Rando: «l'errore
non è stato al seggio»

Filippo Rando
Filippo Rando
Filippo Rando
Filippo Rando

Caso Rando, si dipana la matassa, ma la sostanza non cambia. È necessario aspettare la proclamazione degli eletti. Come in tutte le elezioni, le buste sigillate con i voti arrivano in tribunale. Si controllano numeri di elettori e schede, e pure voti. Fanno testo i verbali firmati e controfirmati dai presidenti e segretari di seggio. Se non ci sono delle anomalie si procede alla proclamazione. Ma se un candidato ha validi motivi per chiedere che si proceda al riconteggio, lo può chiedere.

 

Il resto, è «fuffa». Nel senso che i numeri inseriti nelle tabelle, quei numeri definiti ufficiosi, perchè non validati dal tribunale, non fanno testo. Tiene banco il giallo sul numero di preferenze che il candidato della Lista Zaia, Filippo Rando, avrebbe o meno preso al seggio numero 98 di Borgo Milano. Un numero di preferenze che fanno la differenza tra l’essere eletto in Regione, o non esserlo. Un numero noto ai più perchè si trovava nel sito del Comune nei giorni dello spoglio

 

«Non c’è stato alcun errore nel conteggio delle preferenze al seggio. E soltanto insinuare il dubbio, è lesivo della nostra credibilità. L’errore è stato commesso dal “collegatore“, inviato dal Comune per ricevere i dati ufficiosi a fine spoglio che poi sono stati trascritti male». Il presidente del seggio di Borgo Milano, A.D.L., non ha dubbi sul suo operato e su quello dei suoi collaboratori: «Siamo da sempre uno dei seggi che funziona meglio. Anche in occasione delle ultime elezioni siamo stati tra i primi a chiudere le operazioni di spoglio: alle 17.40. Da noi neanche vengono gli scrutatori, perchè sanno come lavoriamo da 13 anni. E quando sabato ho ricevuto la telefonata del consigliere Federico Benini che conosco superficialmente perchè abitiamo nello stesso quartiere, che mi ha chiesto se Rando aveva preso 141 preferenze», dice il presidente di seggio, mentre fino ad oggi, si attribuivano a Rando, sempre erroneamente sul sito del Comune 114 preferenze, «ho subito risposto che una cifra simile era impossibile. Anche perchè», ricorda il presidente, «la Lista Zaia ha preso 154 voti, se Rando avesse preso 141 preferenze, praticamente tutti avrebbero scelto lui». 

Il corto circuito è stato dunque dopo, quando uno dei trenta impiegati comunali, il “collegatore“, andando di seggio in seggio, avrebbe inserito, leggendo male, il numero di preferenze di Rando. «I dati diffusi dal Comune non sono ufficiali», fanno sapere dal Comune, «è un servizio che viene fatto a livello informativo, ma i numeri inseriti non hanno alcuna validità. Soltanto il tribunale ha titolo per la proclamazione degli eletti». Non resta dunque che attendere che il tribunale finisca di espletare il proprio lavoro. Certo è, come ammette lo stesso attuale assessore allo sport, che «è impossibile che abbia preso oltre un centinaio di voti in un unico seggio», e quindi il rischio che Rando non sia eletto è piuttosto concreto.

Alessandra Vaccari

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