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Fuori dalla lista delle finaliste

Capitale della cultura 2022: Verona perde la sfida. Le reazioni della politica

Verona vista da Castel San Pietro
Verona vista da Castel San Pietro
Verona vista da Castel San Pietro
Verona vista da Castel San Pietro

Verona fuori dai giochi. Il capoluogo scaligero non ce l'ha fatta ad entrare nella "top 10" delle finaliste per la selezione Capitale italiana della cultura 2022.

 

Le finaliste sono: Ancona, Bari, Cerveteri (Roma), L’Aquila, Pieve Di Soligo (Treviso), Procida (Napoli), Taranto, Trapani, Verbania (Verbano-Cusio-Ossola), Volterra (Pisa). I dieci Comuni coinvolti presenteranno i propri dossier alla Giuria in un’audizione pubblica. Gli incontri si terranno, compatibilmente con le misure di contenimento adottate per l’emergenza Covid, presso il Collegio il 14 e 15 gennaio 2021.

 

Lo scorso agosto anche la città di Giulietta risultava tra le 28 candidate mentre qualche giorno prima il sindaco aveva illustrato il dossier con il progetto con cui la città intendeva presentare la propria candidatura.

 

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REAZIONI. Il primo a commentare la notizia sui social è il consigliere comunale e capogruppo del Pd, Federico Benini, che scrive:  «Quando un’amministrazione ha come unico scopo quello di fare lo Stadio nuovo e nel mentre è solo occupata a pensare come trovare un posto nelle partecipate agli amici di turno, ecco cosa accade. Un altro fallimento targato Sboa» 

Per il movimento civico Traguardi «ancora una volta, sono mancati il coraggio di uscire dagli schemi, l'umiltà di mettersi in discussione, la capacità da parte della maggioranza di allargare e includere, in un dialogo aperto con tutta la città, opposizione compresa. Probabilmente il Sindaco continuerà a ripetere stancamente il mantra per cui Verona sarebbe già capitale per conto suo, confondendo la ricchezza di un patrimonio ereditato dal passato con una vivacità culturale che, purtroppo, da anni manca in città» .

Michele Bertucco, consigliere comunale Verona e Sinistra in Comune commenta in una nota: «Sboarina aveva annunciato in pompa magna la partecipazione al bando, ma grazie alla loro incapacità Verona non c’è pur essendo una città che è l’unica al mondo ad essere dantesca e scespiriana, a possedere il più grande anfiteatro romano dopo il Colosseo, a vantare reperti archeologici e monumenti che testimoniano senza vuoti gli ultimi duemilacinquecento anni di civiltà, ad ospitare una biblioteca come la Capitolare che fu per secoli la più importante d’Europa, oltre ad un museo di scienze naturali tra i più antichi del mondo...» E aggiunge: «Certo, la candidatura a Capitale Italiana della Cultura avrebbe richiesto, per avere qualche possibilità di successo, uno sforzo comune: coinvolgere personaggi della cultura, esperti, condividere, delegare a chi più ne sa, far causa comune insomma».

«Verona non raggiunge nemmeno la fase finale della selezione - è l'opinione di Patrizia Bisinella (Fare Verona) - Ancora una volta, la mancanza di strategia, di visione e di competenza dell’amministrazione targata Sboarina penalizza la nostra Città che, con tutto il rispetto del caso, è stata superata da località meno “quotate” come Cerveteri (Roma), Procida (Napoli), o Taranto e Trapani, e altre ancora. Uno smacco totale oltre che una grandissima occasione persa per Verona in un’ottica di rilancio post crisi Covid-19».

 

IL SINDACO: «Ringrazio l'assessore Francesca Briani per tutto il lavoro svolto - dice Federico Sboarina - perché con il dossier di candidatura ha messo in moto il meccanismo virtuoso di raccogliere tutte le forze migliori della città. L'ho sempre detto in tutti i mesi precedenti, Verona è già internazionalmente conosciuta come città di cultura, ciò che farà la differenza è adesso di poter contare sulla macchina di tante istituzioni e privati che stanno già lavorando per il futuro. La partecipazione alla competizione a questo è servita, abbiamo raccolto decine di progetti che, nella cornice dei 22 luoghi da rigenerare, daranno vita ad una dimensione culturale inedita già dal prossimo anno».

«Sono state privilegiate città di dimensioni più contenute della nostra, molte delle quali collocate nel centro sud Italia - aggiunge l'assessore alla Cultura Francesca Briani. - Al di là dell'esito della gara, il risultato per la nostra città è già nei fatti dei 22 luoghi che stanno cambiando la città. Il nostro dossier di candidatura presenta tutti i grandi cambiamenti culturali già in atto e quelli che stiamo progettando per Verona»..

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