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L'INNO DEI MEDICI

Caminati alla tromba
per Mogol: "Noi ti
aiuteremo, lo sai"

Marco Caminati alla tromba
Marco Caminati alla tromba
Inno dei medici

In un mondo che / fa paura ormai / noi ti aiuteremo / lo sai. Lucio Battisti «rivisitato» fa da colonna sonora ai camici bianchi italiani in un video musicale contro il Coronavirus che sui social network è diventato virale nel giro di pochissimo.

 

Il maestro Giulio Rapetti, in arte Mogol, ha rielaborato il testo de «Il mio canto libero» appositamente per gli specialisti della Federazione italiana delle società medico scientifiche (Fism), che lo hanno interpretato – suonando e cantando – per raccomandare ai cittadini di restare a casa. Tra i protagonisti c'è anche un medico dell'azienda ospedaliera di Verona. È il dottor Marco Caminati, 37 anni d'età, clinico dell'unità di Allergologia di Borgo Roma, ricercatore del dipartimento di Medicina dell'università scaligera e, nel tempo libero, tromba solista dell'Asclepio Ensamble, cioè l'orchestra dei medici di Padova e Verona.

 

Oltre a Medicina, ha studiato musica al conservatorio di Piacenza. «Il messaggio che lanciamo», dice, «è di collaborare con noi sanitari rimanendo a casa il più possibile. Non è nuovo, lo ripetiamo spesso, stavolta però lo abbiamo voluto veicolare in maniera originale, su un piano più emotivo, per sottolineare che l'aspetto umano è una delle armi da sfoderare per vincere la battaglia contro il Covid-19». Il video è stato realizzato in tempi record grazie al supporto di musicista professionista che ha coordinato il network di medici-musicisti.

 

«Ognuno di noi, da casa o in corsia (lui dallo studio del professor Gianrenrico Senna, direttore dell'unità di Allergologia, nda) ha registrato con lo smartphone una traccia audio e video che poi sono state sapientamente mixate da un video maker professionista», spiega Caminati. In ospedale, racconta, «c'è stata una riorganizzazione importante al fine di collocare tutte le risorse possibili all'assistenza dei pazienti contagiati. Anche io sono stato inviato in una delle Covid Unit del policlinico. Ma gli altri ammalati non sono scomparsi e anche a loro va garantita assistenza. La popolazione ci aiuti in maniera concreta stando a casa e limitando al massimo i contatti con altre persone». Laura Perina

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