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L'iniziativa

Calzedonia converte stabilimenti per fare mascherine e camici

La sede di Calzedonia a Dossobuono
La sede di Calzedonia a Dossobuono
La sede di Calzedonia a Dossobuono
La sede di Calzedonia a Dossobuono

Un gesto concreto e immediato. Da ieri il Gruppo Calzedonia ha riconvertito alcuni dei propri stabilimenti alla produzione di mascherine e camici, per far fronte all’emergenza in corso e all’appello arrivato dalle istituzioni. Un’operazione voluta dal presidente del gruppo, Sandro Veronesi, che fin dall’inizio ha dimostrato sensibilità nei confronti dei propri dipendenti e clienti chiudendo tutti i punti vendita delle zone rosse e successivamente quelli di tutta Italia, in anticipo rispetto ai decreti del governo.

Gli stabilimenti riconvertiti alla produzione di mascherine e camici saranno quelli di Avio, in provincia di Trento, e di Gissi, in provincia di Chieti, per quanto riguarda il territorio italiano, e gli stabilimenti croati di proprietà del Gruppo.

È prevista la produzione di 10.000 mascherine al giorno nella fase iniziale: ieri le prime sono state donate all’ospedale di Verona e al comune di Verona.

 

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Francesca Lorandi

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