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Cafagna: «Verificare le ipotesi di reato riprese nel video tv»

Il prefetto Donato Cafagna
Il prefetto Donato Cafagna
Il prefetto Donato Cafagna
Il prefetto Donato Cafagna

«Non mi metto a commentare i servizi di una trasmissione televisiva. Ho disposto che quel servizio venga analizzato dalla questura, e che la polizia giudiziaria proceda nel caso si ravvisino ipotesi di reato». Il prefetto di Verona, Donato Cafagna risponde così, il giorno dopo la messa in onda del servizio sullo spaccio nella nostra città. «Posso assicurare che i servizi antidroga ci sono, che nella nostra città non ci sono zone franche e che anche la settimana scorsa ci sono stati arresti proprio sui Bastioni». E conclude: «Il servizio lunedì sera io non l’avevo visto, gli ho dato un’occhiata veloce quando mi hanno detto che cosa conteneva. Se ci sono ipotesi di reato, la polizia giudiziaria prenderà provvedimenti. Ma i controlli sono costanti e continui». Anche il questore Ivana Petricca è rimasta stupefatta dal tono del servizio che per altro non aveva visto in diretta: «Nessuno nega che il fenomeno spaccio ci sia, ma altrettanto con fermezza ribadiamo che i controlli congiunti con tutte le forze di polizia ci sono eccome», dice Petricca, «i dati dei sequestri di stupefacenti sono in crescita (3.9 chili di cocaina, 8 chili di marijuana, 349 grammi di eroina)e questo dimostra quanti servizi repressivi ci siano. Ogni quartiere viene setacciato, anche le periferie». E conclude: «La donna che si vede nei video già la conoscevamo ed è stata identificata, l’altro soggetto andremo a sentirlo a breve e vediamo che cosa ha da dire pure a noi», conclude il questore. Controlli messi in atto da tutte le forze dell’ordine e anche dalla polizia locale che proprio sullo spaccio ai Bastioni ha effettuato una serie di controlli, arrestando spesso spacciatori e in molti casi spacciatori che erano in Italia per motivi umanitari e possedevano il documento con la richiesta di ottenere asilo nel nostro Paese. Nella maggior parte dei casi si tratta di soggetti extracomunitari provenienti dal Gambia o dalla nigeria. In alcuni casi lo stesso assessore alla sicurezza Daniele Polato aveva chiesto l’allontanamento di questi soggetti, spesso recidivi dalla nostra città. In altri casi era stato disposto il Daspo urbano.

A.V.

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