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Disabile infortunata nel via Enna

Cade e si ferisce
per un cane:
scatta la denuncia

Disabile infortunata nel via Enna
Il parco di via Enna, dove possono entrare i cani
Il parco di via Enna, dove possono entrare i cani
Il parco di via Enna, dove possono entrare i cani
Il parco di via Enna, dove possono entrare i cani

Fatta cadere a terra da un cane, si spezza una tibia. Ma quello che ha fatto male davvero ad una trentenne disabile è stata la reazione della donna, proprietaria del cane, una volta arrivata sul posto chiamata dalle figlie (una maggiorenne ed una minorenne).

 

La trentenne disabile si è sentita apostrofare con un: «Lei con le problematiche che ha, non doveva nemmeno entrare nell’area cani perché è un pericolo per lei e per gli altri possessori dei cani».

 

I fatti: la donna che cammina con una stampella per una serie di patologie, alcune delle quali genetiche, era nell’area cani di via Enna con la sua cagnolina mignon. Le si è avvicinato il cagnolone delle ragazze, un taglia medio-grande e le è saltato addosso scherzoso, ma l’ha fatta finire a terra. Subito una delle figlie ha riportato il cane a casa, l’altra è rimasta con lei, ha chiamato l’ambulanza e ha fornito il cellulare nel caso avesse avuto bisogno di lasciare il piccolo cane in custodia mentre andava in ospedale. Nel frattempo la donna ha allertato il suo compagno che era a casa ed è corso subito all’area cani.

 

Ma una volta arrivata la madre delle ragazze, la musica è cambiata. La donna è stata piuttosto ostile, non voleva dare i propri dati e così sono stati chiamati vigili urbani, 113. Sul posto due volanti e una pattuglia. Ma nel frattempo tutti si erano dileguati. «Mentre la mia ragazza andava in ospedale sono salito su un’auto della polizia e abbiamo fatto il giro del quartiere per vedere di rintracciare le donne, ma non le abbiamo trovate», dice il fidanzato. Sembrava tutto perduto invece la felice intuizione della ferita, che nel frattempo era stata visitata: frattura della tibia, 45 giorni di prognosi salvo complicazioni.

 

La ferita s’è ricordata di quel numero di cellulare, da cui poi si è risaliti ai nominativi dei proprietari dei cani, che per altro non sono assicurati, e così è scattata la denuncia per lesioni. «Le parole della donna verso la mia fidanzata ci hanno molto feriti», continua l’uomo, «sono state pronunciate parole di forte discriminazione nei suoi confronti, parole che l’hanno fatta stare male, al di là della frattura delle tibia che comunque costa dolore fisico e poi la riabilitazione. Sentirsi apostrofare così, come se fosse una colpa essere disabile, come se per questa sua condizione dovesse sempre stare in casa, è stato davvero umiliante». •

Alessandra Vaccari

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