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Operazione della questura di Verona

Botte e minacce ai soci, arrestato «Bibi» Papale. «Le vittime ora si facciano avanti»

Operazione della questura di Verona
A sinistra, l'arrestato
A sinistra, l'arrestato
A sinistra, l'arrestato
A sinistra, l'arrestato

Già noto alle cronache per una sfilza di precedenti, fra spaccio di droga, rapina e violenze fino al coinvolgimento in un omicidio, ieri mattina è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile Gian Alberto Papale, detto Bibi, 51 anni. 

A suo carico denunce per estorsione, lesioni, rapina, porto di arma da fuoco e violenza privata. Reati commessi nei confronti di due giovani imprenditori veronesi titolare di una pasticceria e di un bar in centro storico, che, esasperati per le continue e pesanti angherie e aggressioni di ogni genere che continuavano a subire - una delle due vittime per la disperazione era stato perfino sul punto di togliersi la vita - si erano presentati negli uffici della questura per denunciare i fatti e chiedere aiuto.

Papale ora si trova dietro le sbarre a Montorio, su disposizione del gip Giuliana Franciosi che ha accolto la richiesta del pm Silvia Facciotti che ha coordinato le indagini. Nei confronti della sue vittime, Papale utilizzava uno schema ben collaudato. Dopo averli avvicinati li convinceva a mettersi in affari con lui. Da quel momento era una escalation di pressioni, continue richieste di denaro o di altri “favori” in un clima di intimidazioni e di violenze. Il dirigente della squadra mobile della questura, Massimo Sacco, ha lanciato un appello ad eventuali altre vittime di Bibi Papale a denunciare i fatti.

Enrico Santi

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