<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
L'allarme

Bollette più salate, stangata in arrivo anche per le famiglie veronesi

Bollette più costose nel 2022
Bollette più costose nel 2022
Bollette più costose nel 2022
Bollette più costose nel 2022

Stangata in arrivo: il 2022 sarà l'anno dei rincari. E non solo per le bollette di energia elettrica e gas, ma anche per numerosi altri beni e servizi, dall'alimentare fino alla sanità. Aumenti che, purtroppo, non risparmieranno le famiglie veronesi e che, secondo stime nazionali, supereranno ampiamente i mille euro all'anno.

Nella provincia di Verona, oltre centocinquantamila famiglie hanno scelto Agsm Energia come fornitore di luce e gas e la società veronese ha già annunciato aumenti per il 42-55 per cento a partire dal primo gennaio. Rincari che interessano comunque anche le altre multiutility presenti sul territorio. A delineare lo scenario internazionale è Floriano Ceschi, direttore operativo di Agsm Energia. Lo scenario «Siamo nel mezzo della tempesta perfetta. C'è un incrocio di fattori sfavorevoli a livello internazionale che sta destabilizzando il mercato energetico. Tutti, dall'Unione europea alla Cina, puntano sulla decarbonizzazione per conseguire gli obiettivi di riduzione dell'inquinamento e ciò implica un forte incremento della domanda di gas metano, i cui prezzi hanno iniziato a correre dalla scorsa estate», spiega Ceschi.

Una situazione molto critica anche se già da qualche mese i consumatori avevano percepito l’arrivo di un periodo difficile. «Le imprese hanno già risentito di questi rincari nel secondo semestre del 2021, mentre le famiglie, grazie a un combinato disposto di provvedimenti governativi che hanno portato alla sospensione degli oneri di sistema, non subito avuto finora grandi aumenti», puntualizza il direttore operativo di Agsm Energia. La musica, però, sta per cambiare e le note sono alquanto dolenti. «Dal primo gennaio 2022», annuncia il direttore operativo di Agsm Energia, «ci sarà un incremento significativo delle tariffe dell'elettricità, che cresceranno del 55 per cento, e di quelle del gas, con un balzo del 42 per cento, rispetto al 31 dicembre».

I conti sono presto fatti. Un nucleo familiare di quattro persone arriverà a spendere nel 2022 in media 330-340 euro in più per l'energia elettrica e 600 euro in più per il riscaldamento: rincari che saranno concentrati nel primo trimestre, in quanto i consumi di gas aumentano ovviamente soprattutto nel periodo invernale. Per far fronte a questa stangata il Governo e l’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, hanno aumentato il bonus sociale riservato alle famiglie con difficoltà economiche, che ora ammonta a 600 euro annui e viene erogato direttamente in bolletta. Inoltre, è stata concessa alle famiglie la possibilità di rateizzare le fatture di gas e luce in dieci pagamenti. 

 gli aumenti riguarderanno anche l'acqua. Il piano degli investimenti di Acque Veronesi ha una durata quadriennale: quello relativo al periodo 2020-2023 dev'essere aggiornato quest'anno e porterà con sé un conseguente aumento delle tariffe per i cittadini veronesi. A spiegarlo è Roberto Mantovanelli, presidente di Acque Veronesi. «Al momento non abbiamo ancora il dato preciso dell'incremento, ma sicuramente siamo lontani dai rincari di luce e gas: per le tariffe dell'acqua si parla di un aumento tra il 5 e il 10 per cento, necessario per far fronte ai maggiori costi energetici», fa sapere Mantovanelli. «L'iter di approvazione del piano degli investimenti è molto complesso, perché necessita anche del via libera dell'Arera e richiederà diversi mesi. Contiamo di avere il piano approvato a fine anno, ma l'adeguamento delle tariffe avrà effetto retroattivo, a partire dal primo gennaio 2022, quindi successivamente verranno fatti dei conguagli. Questo è quanto prevede il meccanismo a livello nazionale».

Non sembrano invece in programma aumenti per il trasporto pubblico locale, né dei pedaggi autostradali. Proprio nei giorni scorsi, infatti, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili ha fatto sapere con una nota che non ci saranno rincari nel 2022 sul 98 per cento della rete autostradale, ad eccezione della tratta dell’autostrada A21 Piacenza-Brescia. È prevista invece un’ulteriore stangata nel settore alimentare su cui, oltre all’aumento dei costi di produzione e trasporto, incidono anche le forti tensioni sul mercato delle materie prime, così come nel mondo del credito, con un rialzo dei costi dei conti correnti soprattutto per i giovani da parte di alcune banche. A preoccupare, infine, sono gli aumenti nel settore sanitario, che si aggiungono a quelli notevoli già registrati lo scorso anno, dovuti principalmente al ricorso alla sanità privata per visite, prestazioni ed esami, considerata la situazione di forte emergenza delle strutture pubbliche.

Manuela Trevisani

Suggerimenti