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Biciclette, tutti in coda per l’acquisto

Un negozio specializzato nella vendita di biciclette e accessori
Un negozio specializzato nella vendita di biciclette e accessori
Un negozio specializzato nella vendita di biciclette e accessori
Un negozio specializzato nella vendita di biciclette e accessori

Alle code davanti ai supermercati e alle farmacie siamo ormai abituati. Un po’ meno a quella davanti ai negozi di biciclette, genere che bisognerà aggiungere invece alla lista degli acquisti che richiedono pazienza. Il boom di domande è scoppiato subito dopo la riapertura, come confermano unanimi i titolari dei negozi di bici di città e provincia: da molto tempo non si vedeva qualcosa di simile. Complici almeno tre fattori: la fine del lockdown con una diffusa voglia di tornare a godere dell’aria aperta; una certa diffidenza per l’uso dei mezzi pubblici; gli incentivi del governo per l’acquisto di nuovi mezzi: e pare evidente dalle richieste dei clienti ai negozi che questa è la ragione più «motivante». «Un vero e proprio assalto: non vedevamo nulla di simile dall’89», spiegano nello storico negozio Zanchi di corso Cavour, aperto dal 1924 dal bisnonno di Luca Zanchi che racconta: «Dopo due mesi di chiusura, da un giorno all’altro abbiamo assistito ad un vero e proprio assalto. Quasi difficile tenere dietro a così tante richieste. Vengono persone di tutte le età: molti giovani ma anche veronesi di mezza età e oltre e soprattutto tantissime coppie. E poi siamo bombardati dalle telefonate di richieste». Ma che cosa chiedono i clienti? «La prima domanda di tutti appena entrano (lo stesso vale per chi telefona) è se c’è il bonus. Appena diciamo di sì, si guardano in giro. Vanno moltissimo le city bike (noi abbiamo un nostro modello vintage che piace molto), biciclette da città che servono anche per gite fuori porta di livello escursionistico, ma molti si orientano anche per le bici elettriche. E la richiesta è buona anche per le mountain bike e per bici da trekking a marchio nostro. Insomma c’è una richiesta varia, motivo comune il bonus del governo». Anche nei grandi magazzini sportivi le bici vanno a ruba. «Abbiamo gli espositori vuoti: basta dire questo, facciamo veramente fatica a stare dietro alla domanda», confermano da Decathlon di San Giovanni Lupatoto. «La richiesta è stata da subito, appena abbiamo riaperto, molto alta. E non solo per gli acquisti: anche per le riparazioni», conferma da Chesini la signora Pamela. Probabilmente molte persone che avevano da tempo la bici ma che la usavano poco e che, complice appunto una certa diffidenza verso i mezzi pubblici, hanno pensato, data anche la bella stagione, di spostarsi in bicicletta. «Per quanto riguarda gli acquisti, la prima cosa che chiedono è se c’è il bonus: questa è il comune denominatore di tutte le richieste. Poi molti si orientano sulla classica city bike, anche di alta gamma (noi le produciamo), altri guardano alla bici elettrica. Per il bonus, molti non sanno come funziona, ma ne hanno sentito parlare e sono molto attratti: spieghiamo che copre il 60% della spesa fino ad un massimo di 500 euro e che noi dobbiamo fare la fattura elettronica che poi saranno loro a dover inserire iscrivendosi sulla apposita piattaforma appena questa sarà disponibile. Si tratta di un incentivo che vale anche per i monopattini». In effetti c’è anche qualcuno che quando capisce che il bonus non è immediato e la piattaforma ancora non esiste fa dietro front rispetto allo slancio iniziale e preferisce aspettare: la maggior parte però acquista. I costi? La media va tra i 300 e i mille euro, ma si arriva anche a 5-6 mila euro per alcune bici sportive di grandi prestazioni. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Galetto

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