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Iniziativa sociale ideata da Adriana Ros

Aworkingspace, a Verona il laboratorio che fa scoprire i propri talenti e superare le difficoltà

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Il laboratorio di Aworkingspace
Il laboratorio di Aworkingspace
Il laboratorio di Aworkingspace
Il laboratorio di Aworkingspace

Affiancare l’ «altro» in difficoltà. Attraverso percorsi di ascolto mirati ma anche le «arti-terapie» e più in generale tutte le forme di conoscenza del sé e ricerca del proprio benessere psicofisico. Questo il cuore del progetto Aworkingspace ideato dalla veronese Adriana Ros, counsellor e pittrice, che ha appena creato un «laboratorio di cura» nel quale, ora attraverso il lavoro di gruppo ora quello personalizzato, si opera sulla persona partendo dall’obiettivo di migliorarne le abilità manuali e, contestualmente, intellettive e relazionali.

«Aworkingspace è uno studio di professionisti che condivide il desiderio comune di aiutare le persone a riscoprire la bellezza del vivere attraverso la creatività e il benessere. Un luogo del sentire, dello sperimentare e del trovare in sinergia soluzioni a problemi concreti del quotidiano», spiega Ros, che ci avvale della collaborazione di professionisti quali la collega counsellor Gisela Leuker, le naturopate Mariangela Cavara e Maria Antonietta Andolfato, l’arte tererapeuta Soani Duca, il terapista occupazionale Gian Francesco Minetto. «Il dentro è fuori ed il fuori è dentro» è lo slogan che accompagna lo spazio aperto al civico 23/A delle Rigaste San Zeno.

E quest'autunno ne avremo un’altra testimonianza con il ciclo di workshop di Arte Terapia rivolto a tutte le età e pensato per tirare fuori dai partecipanti tutte le sfumature della creatività. Il corso è partito lo scorso 18 settembre, ora toccherà agli incontri: “Crea il tuo set da caffè” (25 settembre), “Noi tra passato presente e futuro” (2 ottobre), “Crea il tuo set da tavola” (16 ttobre), “Verona secondo me-Dipingiamo uno scorcio della nostra città” (23 ottobre).

«Nell’arte si esprime una parte dell’uomo nascosta che si rivela attraverso processi creativi», prosegue Ros. C’è qualcosa di magico, di possibile, futuristico, matto. Per me è il sale della vita assieme alle relazioni». Da cui il percorso come insegnante ed educatrice, che a sua volta l’ha condotta all’esperienza del counselling, messa a frutto con la realizzazione di iter specifici per i giovani in difficoltà (lezioni di pittura, ceramica, trasformazione creativa di mobili riciclati secondo il valore della sostenibilità). Attraverso il lavoro manuale, il risveglio dei sensi, il rapporto con i colori e la materia, infatti, i ragazzi vengono a conoscenza dei propri talenti e imparano a costruiscono la propria autostima e a meglio rapportarsi con tutto ciò che sta al di fuori del sé».

Francesca Saglimbeni

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