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Assalto alla banca affollata Paura in via IV Novembre

Un agente di polizia scende dall’auto e si precipita verso la sede della banca dove si trova il rapinatore. L’uomo è risultato poi essere un pluripregiudicato spesso dedito a rapineUn agente con elmetto e arma automaticaSul posto in pochi minuti sono intervenute numerose volanti inviate dalla questura
Un agente di polizia scende dall’auto e si precipita verso la sede della banca dove si trova il rapinatore. L’uomo è risultato poi essere un pluripregiudicato spesso dedito a rapineUn agente con elmetto e arma automaticaSul posto in pochi minuti sono intervenute numerose volanti inviate dalla questura
Un agente di polizia scende dall’auto e si precipita verso la sede della banca dove si trova il rapinatore. L’uomo è risultato poi essere un pluripregiudicato spesso dedito a rapineUn agente con elmetto e arma automaticaSul posto in pochi minuti sono intervenute numerose volanti inviate dalla questura
Un agente di polizia scende dall’auto e si precipita verso la sede della banca dove si trova il rapinatore. L’uomo è risultato poi essere un pluripregiudicato spesso dedito a rapineUn agente con elmetto e arma automaticaSul posto in pochi minuti sono intervenute numerose volanti inviate dalla questura

Il suono delle sirene spiegate che interrompe all’improvviso il vociare diffuso di una affollata piazza Vittorio Veneto in un apparentemente tranquillo giovedì mattina di lavoro, shopping e passeggiate con sosta ai caffè, e le volanti della Polizia che, immediatamente dopo l’allarme appena annunciato da quelle sirene, piombano tra la gente, inforcando un contromano a tutta velocità in via Farinata degli Uberti, dopo aver viaggiato perfino sui marciapiedi per dribblare la coda di via Ederle, e circondano e bloccano l’area intorno al Banco Bpm, tra la gente terrorizzata. Qualcuno, che stava posteggiando proprio lì davanti, viene velocemente allontanato, fatto uscire in tutta fretta dalle auto dagli agenti, tra il senso di panico e l’incredulità di chi osserva. Una ragazza che si trovava nel centro estetico di fronte alla banca si sente male e scappa in preda al terrore tra una folla di meno spaventati curiosi che man mano si assembra intorno all’area bloccata. È stata davvero una scena degna del più movimentato film poliziesco quella cui abbiamo assistito ieri mattina poco prima delle 10.30 nel quartiere di Borgo Trento, dove è stata tentata una rapina nella sede della Popolare. Una rapina in pieno giorno, nel cuore di una mattinata di ritorno ai ritmi abituali dopo mesi di lockdown, nella banca dove alcuni clienti si trovavano in coda davanti all’ingresso per entrare, come capita tutti i giorni da quando, in seguito all’emergenza Covid, l’accesso alla filiale è contingentato. Dentro, una decina di persone, che però, stando al racconto dei pochi testimoni che hanno rilasciato qualche dichiarazione, non si sono sulle prime nemmeno accorti di quanto stava accadendo. La paura, all’interno della banca, si è diffusa invece solo quando, in seguito all’arrivo improvviso di un grande spiegamento di Polizia, i clienti hanno capito. Ma l’operazione si è svolta con tale rapidità - pochi minuti di azione determinata e coordinata - che la maggior parte non ha fatto nemmeno in tempo a realizzare davvero cosa stava accadendo. Velocissimi, gli agenti piombati nella banca hanno catturato il rapinatore che ancora era dentro e lo hanno immediatamente caricato su una volante. Ad entrare nella banca, pochi minuti prima, era stato un distinto signore in giacca e cravatta arrivato in treno in mattinata da Venezia, e giunto tranquillamente a piedi in piazza Vittorio Veneto. Una volta entrato in banca (gli ingressi dovrebbero essere però su appuntamento: ancora da chiarire dunque come abbia fatto ad intrufolarsi) si è diretto in fondo al corridoio e rivolto all’impiegata dell’ultimo box, spostando il bavero della giacca per mostrare una pistola. Alla richiesta dei soldi, l’impiegata ha esitato dicendo che non c’era contante. Una collega però, accortasi che qualcosa non andava, ha avvisato un altro collega di una diversa filiale con un messaggio: questo a sua volta ha immediatamente avvertito la polizia avvisando della rapina in atto in piazza Vittorio Veneto. Polizia e squadra mobile si trovavano per caso nella zona: dopo l’emergenza Covid infatti sono ripresi i controlli nei quartieri per la sicurezza. Un paio di minuti e i poliziotti in tenuta anti rapina sono piombati davanti alla banca e hanno bloccato tutta la zona, tra il terrore di esercenti e passanti. Quando sono entrati in banca, il rapinatore non ha nemmeno fatto in tempo a reagire che è stato atterrato e portato via. Fuori però la paura è continuata: alcuni agenti infatti si sono gettati a tutta velocità, pistole in pugno, lungo via Ederle, alla ricerca di un probabile complice del rapinatore appena arrestato. Che, oltre alla pistola, che si è rivelata poi essere una scacciacani, aveva in tasca anche un coltello. Ancora minuti di grande concitazione, con la via invasa dagli agenti, mentre sul posto arrivava la Scientifica per i rilievi all’interno della banca. Gli impiegati, fatti uscire un po’ alla volta, con i volti ancora pallidi, salgono in auto senza dire una parola. Per una buona mezzora via Quattro Novembre e via Carlo Ederle sono quindi rimaste bloccate al traffico dalle volanti che ne sbarravano l’accesso e una folla sempre più numerosa di gente si è radunata intorno all’area bloccata. Tanti con il cellulare in mano per riprendere la scena, molti a chiedere al vicino cosa era accaduto, altrettanti, che alla scena avevano assistito fin dall’inizio, a raccontare cosa avevano visto. Quando gli agenti se ne vanno, le chiacchiere di quanti hanno assistito alla scena continuano, tra racconti di paura e ipotesi magari anche un po’ fantasiose, mentre nel quartiere per tutto il giorno gli agenti proseguono le indagini. •

Alessandra Galetto

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