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Tifosi napoletani

Assalto al bar
in corso Cavour,
35 a processo

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Il bar Oro Bianco danneggiato
Il bar Oro Bianco danneggiato
Il bar colpito dagli ultras (Dienne)

Erano arrivati a Verona con auto proprie o a noleggio, girando alcuni bar per poi dirigersi al Caffè Oro Bianco, il vero obiettivo del raid che poi si è consumato con i lanci delle sedie nel plateatico verso le vetrine, colpite anche con bastoni e spranghe di cui i supporter napoletani erano dotati. Il tutto circa un’ora prima dell’inizio di Chievo-Napoli del 5 novembre di due anni fa, episodio per cui sono imputati 35 tifosi della formazione partenopea nel processo iniziato ieri nelle aule dell’ex caserma Mastino, con l'accusa di danneggiamento aggravato.

 

Alan Ceruti, il titolare del bar di corso Cavour che poi ha cambiato nome, sentito come testimone, racconta: «Ci siamo chiusi in fretta all’interno del locale - dove solitamente venivano proiettate le partite dell’Hellas - e per fortuna avevamo cambiato da poco la porta ed il vetro antisfondamento ha retto». Fondamentali nelle indagini le telecamere, delle dash cam e le intercettazioni telefoniche, che hanno permesso di identificare i 35 che erano fuggiti.

L.M.

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