«Alla luce dell’attuale calendario l’Arena di Verona dovrebbe essere la prima grande realtà internazionale a riportare l’opera (e in generale la musica) fuori dal mondo virtuale per ricollocarla nel suo spazio naturale: il palcoscenico». Così la Fondazione lirica dell’Arena di Verona, in merito al condizionamento dell’emergenza sanitaria da Coronavirus sull’apertura della prossima stagione, teoricamente in programma il 13 giugno, con «Pagliacci-Cavalleria Rusticana» nell’allestimento di Gabriele Muccino.
«Fondazione Arena di Verona - dice una nota - sta seguendo con la massima attenzione l’emergenza sanitaria ed i suoi possibili riflessi sul prossimo festival estivo, nella piena consapevolezza dei propri doveri artistici, etici, sociali ed economici». «Riteniamo - dice la sovrintendete Cecilia Gasdia - che verso la fine di aprile potremo avere un quadro della situazione più chiaro per il pubblico, per gli artisti, per i nostri lavoratori e per il territorio veronese che sogna la rinascita».
«D’altro canto - prosegue la Fondazione - condividiamo questo generale clima di incertezza con tutto il settore culturale e non solo, e ci spiace che questo si rifletta anche sul nostro pubblico, ma riteniamo che alla fine di aprile il quadro sanitario ed operativo ci consentirà di dare delle comunicazioni concrete».
«Voglio testimoniarvi - ha dichiarato la Sovrintendente Cecilia Gasdia - il quotidiano ed incessante lavoro che stiamo compiendo al fine di salvaguardare il prossimo festival, quest’anno più che mai vera gemma di eccellenza». «Ma questo traguardo - ha aggiunto - non può prescindere dai temi centrali di tutela della salute e dal rispetto delle normative governative, per cui procediamo con passi oculati in piena armonia con le indicazioni che ci giungono da tutte le autorità competenti».