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La cerimonia

Architettiverona, il premio mette in mostra i gioielli della progettazione scaligera

Premiazione del concorso Architettiverona (Madinelli)
Premiazione del concorso Architettiverona (Madinelli)
Premio Architettiverona (Madinelli)

 La crisi dell'edilizia prima e la pandemia poi non hanno reso la vita facile ai professionisti della progettazione. Ma l'architettura veronese non si è mai data per vinta e lo ha dimostrato ieri alla cerimonia di premiazione del concorso Architettiverona, arrivato alla sesta edizione per volere e spinta dell'Ordine degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori della provincia di Verona.

La cerimonia si è tenuta a Costermano, al parco Murlongo, dove tutt'oggi fa scuola il residence ben inserito nell'ambiente naturale che fu progettato 50 anni fa dall'architetto milanese Angelo Mangiarotti. Ed è stata una festa per le opere premiate, i professionisti che le hanno concepite, i partecipanti al concorso. A dimostrazione che l'architettura veronese è viva, mira alla qualità, promuove le maestranze e gli artigiani, guarda al futuro senza dimenticare le lezioni del passato.

Commovente il breve ma intenso ringraziamento dell'architetto Luciano Cenna, che ha ricevuto il premio speciale alla carriera con Luigi Calcagni (alla memoria), scomparso lo scorso anno, con cui ha formato un sodalizio umano e professionale lungo 65 anni. Le opere vincitrici della sesta edizione di Architettiverona sono: per la categoria "Allestimento e interni" l'illuminazione dell’ipogeo di Santa Maria in Stelle a Verona; per la categoria “Nuova costruzione” la Villa T a Peschiera del Garda; per "Restauro e recupero" il recupero del Forte Monte Tesoro a Sant’Anna D'Alfaedo, un Lessinia; per la categoria "Spazi pubblici e paesaggio” il brolo della Cantina Gorgo Custoza a Sommacampagna.

Infine due menzioni: per “Nuova costruzione” le Ville ad Albisano di Torri del Benaco, per "Restauro e recupero” la Casa di campagna al Chievo di Verona. 

Camilla Madinelli

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