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Alpini di San Massimo in festa La sezione spegne 90 candeline

San Massimo 1929, l’inaugurazione della prima sede degli alpini
San Massimo 1929, l’inaugurazione della prima sede degli alpini
San Massimo 1929, l’inaugurazione della prima sede degli alpini
San Massimo 1929, l’inaugurazione della prima sede degli alpini

Novant’anni e non sentirli. Il gruppo Alpini di San Massimo festeggia il traguardo delle novanta candeline con una festa in stile alpino. Per domenica 8 settembre, il Gruppo ha organizzato i festeggiamenti cominciando come da tradizione con l’«ammassamento» alle 8.30 al parcheggio di via Brigata Aosta, quindi alle 9.50 inizierà la sfilata che avrà come itinerario via Sardegna, piazza Risorgimento (dove verrà reso onore ai caduti), via Romagnoli, via Lugagnano, via Marche e arrivo in baita con l’alza bandiera e l’onore ai caduti. Alle 10.30 il cappellano militare don Rino Massella celebra la messa. A seguire ci sarà un rinfresco. «Per noi questi festeggiamenti sono stati un grande impegno, abbiamo investito tutte le nostre energie. Aspettiamo soltanto la gente, vogliamo che sia una bella festa per tutti», spiega Sergio Girelli, 75 anni, storico capogruppo di sezione che da sempre dà ogni istante del suo tempo libero alla causa alpina. Girelli ha un solo rammarico: «Vorrei che avessimo più iscritti. L’ultima chiamata alla leva obbligatoria è stata nel 2005. Ho fatto qualche calcolo. Se tutti i congedati alpini di San Massimo si iscrivessero, il nostro gruppo avrebbe vita ancora per 40 anni. È quella la mia più grande preoccupazione che scompariamo per carenza di iscritti, che la nostra storia, i nostri ricordi vadano perduti che ci si dimentichi di quello che gli Alpini hanno fatto per la Patria, e che da sempre interveniamo ad aiutare le popolazioni con la nostra protezione civile». Il gruppo di San Massimo fu costituito nel 1929 e aveva la sede alla Trattoria «da Chierico». L’INIZIO. Furono 25 i primi alpini che aderirono. Oggi sono 200, compresi i simpatizzanti. Come presidente fu eletto Ermenegildo Faccioli. Per iniziativa di alcuni alpini volonterosi si diede vita ad una fanfara alla quale subentrò il corpo bandistico di San Massimo che tuttora si esibisce. Dopo cinque anni la sede del gruppo si trasferì all’Osteria «Da Elena», detta anche «Costa», per passare nel 1970 in via Calabria dando vita al primo circolo Alpini in Italia. Da sempre proiettati verso gli altri, nel dicembre 1990 il gruppo provvide al restauro esterno dell'oratorio parrocchiale del ’500. E il 25 aprile 1992 venne posta la prima pietra della baita Alpina di via Marche. «Lavorammo tanti, lavorammo tutti come è nostra tradizione», spiega Sergio Girelli, capogruppo sempre rieletto dal 2008, «e il 5 giugno 1994 in occasione dell'adunata provinciale e del sessantacinquesimo anniversario della fondazione del Gruppo venne inaugurata la baita tuttora funzionante molto frequentata dagli Alpini e gli amici che la ritengono la loro casa». Conclude Girelli: «I tempi sono cambiati. Adesso va poco di moda guardarsi in faccia. Funziona tutto in modo virtuale. Un tempo c’era la gioia di ritrovarsi, la nostra baita è aperta giovedì, sabato, domenica, si può fare uno spuntino, bere un caffè. Certo serve tanto impegno, sarà per quello che ad ogni votazione resto in sella io, sono sempre qua! Sono quello con il cappello più vecchio di tutti», sorride Girelli. •

Alessandra Vaccari

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