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Alloggi turistici «fantasma» Sanzioni per 35 proprietari

Da sinistra. il comandante Altamura, l’assessore Polato e il sindaco SboarinaTuristi con i bagagli in piazza Bra
Da sinistra. il comandante Altamura, l’assessore Polato e il sindaco SboarinaTuristi con i bagagli in piazza Bra
Da sinistra. il comandante Altamura, l’assessore Polato e il sindaco SboarinaTuristi con i bagagli in piazza Bra
Da sinistra. il comandante Altamura, l’assessore Polato e il sindaco SboarinaTuristi con i bagagli in piazza Bra

Giro di vite per le strutture ricettive extralberghiere, in particolare per il settore degli affitti brevi. Chi non rispetta le regole su registrazione degli ospiti, pagamento delle tasse e rispetto delle norme sanitarie incorrerà in pesanti sanzioni e denunce penali, mentre si intensifica la «macchina» dei controlli mirati. Nei primi sei mesi di quest’anno sono state 71 le strutture controllate, di cui 19 risultate irregolari e 35 non in regola con la Tari. Oltre a numerose violazioni amministrative, riscontrate mancate dichiarazioni dei redditi e casi di false dichiarazioni di residenza. L’hanno annunciato il sindaco Federico Sboarina, l’assessore alla Sicurezza Daniele Polato e il comandante della Polizia municipale Luigi Altamura in un incontro a Palazzo Barbieri. «Triplice l’obiettivo delle verifiche: tutelare la sicurezza di veronesi e turisti, l’immagine della città e combattere la concorrenza leale che danneggia i molti operatori che lavorano in regola», ha precisato il sindaco. «L’esperienza veronese nella lotta all’abusivismo ha fatto scuola. Siamo considerati interlocutori seri dal Governo, e in particolare dal Ministro Salvini, che ha recepito alcune proposte che gli avevamo presentato in tema di locazione turistica». «Verona ha registrato una proliferazione di queste strutture negli ultimi anni ed è stato necessario avviare una serie di iniziative per arginare i fenomeni illegali», ha ribadito Polato, «come la registrazione tempestiva degli ospiti, fondamentale per la sicurezza, e l’equità fiscale. Ci sono persone che intascano la tassa di soggiorno e poi non la versano al Comune, cosa che prefigura il reato di appropriazione indebita». Il comandante Altamura ha fatto presente che sul territorio comunale sono censite 4.045 strutture ricettive di cui solo 70 sono alberghi o pensioni. Il resto è rappresentato da bed&breackfast, case o appartamenti affittati per periodi brevi e agriturismi. Nell’ultimo semestre la Polizia locale ha controllato 71 strutture extralberghiere, delle quali 58 locazioni turistiche. Dalle verifiche sono emerse dieci strutture abusive e tre che utilizzavano pubblicità ingannevole. Comminate un totale di 16 sanzioni amministrative per irregolarità di vario genere. Un locatario è stato denunciato per violazione al vincolo paesaggistico e tre persone sono state segnalate all’Agenzia delle Entrate per irregolarità nelle dichiarazioni dei redditi. Unendo i dati dell’Anagrafe comunale con il numero di stanze e posti letto gli agenti hanno chiesto la cancellazione di sette persone che risultavano residenti in appartamenti, utilizzati invece per ospitare i turisti. I controlli sui pagamenti della Tari hanno dato risultati sorprendenti: su 71 ispezioni si sono scoperte 35 strutture che non avevano mai pagato la tassa o l’avevano pagata con la tariffa della prima casa. Altra novità recente è il codice identificativo, sollecitato proprio dell’Amministrazione scaligera a Regione e Governo, ora obbligatorio per chi si mette sul mercato delle strutture turistiche extralberghiere. Inoltre, i Comuni potranno accedere ai dati in forma anonima e aggregata che ogni struttura ricettiva invierà al Ministero dell’Interno, tramite il portale «Alloggiati WEB», per monitorare il pagamento dell’imposta di soggiorno. Quanti non adempiranno agli obblighi di legge e non comunicheranno alla Questura i dati delle persone che soggiornano nelle loro strutture rischieranno la denuncia penale. Inoltre, da domenica 7 luglio, entrerà in vigore anche il nuovo articolo 27 bis della norma regionale 11/2013 che regolerà la locazione turistica, recependo il codice identificativo. Per ogni violazione non saranno più applicate le diffide, come accade ora, ma sanzioni da mille a 14mila euro, soprattutto per chi offre servizi accessori, vietati per legge nei contratti di affitto breve. •

Elena Cardinali

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