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Agsm-Aim, fusione a piccoli passi

Il palazzo dell’Agsm in lungadige Galtarossa
Il palazzo dell’Agsm in lungadige Galtarossa
Il palazzo dell’Agsm in lungadige Galtarossa
Il palazzo dell’Agsm in lungadige Galtarossa

Fusione Agsm Verona-Aim Vicenza ed eventuali alleanze con altre aziende pubbliche di servizi come energia elettrica, gas, teleriscaldamento, raccolta rifiuti: avanti piano. Con un altro passettino per un progetto comunque ambizioso, di Agsm e Aim. Cioè unirsi, ma pensando anche in grande. A svilupparsi in Veneto e in Italia. È quanto emerge dal rapporto dell’advisor Roland Berger illustrato a Palazzo Barbieri ai sindaci di Verona Federico Sboarina e di Vicenza Francesco Rucco, all’assessore veronese agli enti Daniele Polato, al presidente di Agsm Daniele Finocchiaro e all’amministratore delegato di Aim Gianfranco Vivian. E a forze di maggioranza come la Lega, presenti il commissario provinciale Nicolò Zavarise, assessore, e quello della Lega di Vicenza Matteo Celebron. L’incontro era finalizzato a spiegare gli scenari possibili, dopo quasi tre anni dal progetto di aggregare Agsm e Aim, emerso nell’Amministrazione Tosi ed ereditato da quella Sboarina. Ciò tenendo conto del fatto che negli ultimi mesi erano emerse anche differenze di vedute, a Verona. Non sull’aggregazione con Aim, ma sulla scelta di partner industriali esterni e in particolare sull’ipotesi di A2a Milano e Brescia. In una breve nota diffusa ieri in serata dai soggetti presenti in municipio, si dice che “prosegue il lavoro di dialogo delle Amministrazioni di Verona e Vicenza con alcune rappresentanze dei partiti di maggioranza per recepire il lavoro dell’advisor Roland Berger sui possibili scenari di sviluppo delle aziende Agsm e Aim”. Si prosegue poi ricordando quando da tempo si va dicendo e cioè che “sono tre gli scenari presentati dalla nota società di consulenza. Il primo è il mantenimento dello stato attuale”, quindi Agsm e Aim singole, come oggi, mentre “il secondo è la fusione tra le due società”, quindi Agsm più Aim. Il terzo è la “fusione delle due società più l’acquisizione di asset”. Il rapporto di Roland Berger però, si dice ancora nella nota, “evidenzia la necessità della collaborazione tra le due multiutility per costruire un’alleanza in grado di acquisire gli asset industriali, anche al di fuori del perimetro delle due aziende, necessari per essere leader nel mercato veneto e competitive sul mercato nazionale”. Si coglie dunque che la linea, peraltro già prospettata a Verona da Sboarina e da Finocchiaro, è quella di trovare dei partner industriali in grado di sviluppare il business delle aziende Agsm e Aim, fuse, pur salvaguardando i posti di lavoro e il radicamento territoriale delle due aziende (ricordando che Agsm è proprietaria di Amia). Prima di tutto, però, la fusione Agsm e Aim, poi l’eventuale ricerca di partner e questa è anche la linea espressa dalla Lega. Si attende, dunque, la decisione finale per poi procedere con l’operazione. Intanto, la maggioranza di centrodestra del Comune di Vicenza sta lavorando per scorporare alcuni rami di azienda da Aim. Verrà divisa in tre. Nascerà una nuova società che tornerà al regime “in house” (risponderà direttamente al Comune) e che si occuperà di manutenzione del patrimonio comunale, lavori, cimiteri e parcheggi; l’illuminazione andrà in gara, invece. Infine il core business dell’energia e dei rifiuti viaggeranno verso Verona, nell’aggregazione con Agsm. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Giardini

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