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Delitto di Boscomantico

Aggredita e colpita
a coltellate
sul corpo e sul volto

Il corpo di Lioara a Boscomantico
Il corpo di Lioara a Boscomantico
Il corpo di Lioara a Boscomantico
Il corpo di Lioara a Boscomantico

Non si è difesa. Lioara Petronela Ujica non è riuscita nemmeno per un attimo a contrastare il suo aggressore, nemmeno a graffiarlo: non ha tracce sotto le unghie. Ed è stata pugnalata più volte, anche sulle labbra al punto che una coltellata le ha trapassato la gengiva. Una furia, Marcos Renè Farina Velazquez è un giovane minuto, con la faccia da ragazzino, ma le condizioni in cui la vittima è stata ritrovata, in un campo a Boscomantico, 8 ore dopo averlo incontrato sulla rotonda della Croce Bianca, dove Lioara si prostituiva, lascerebbero intendere che nella notte del 28 agosto il ventenne di nazionalità paraguayana su di lei si è accanito. Senza ragione. E anche alla luce di questo ieri il giudice per le indagini preliminari Livia Magri, nell’ordinanza che convalida il fermo chiesto dal pm Giuseppe Pighi, oltre all’aggravante della crudeltà ha contestato anche quella dei motivi futili. Farina resta in carcere, soprattutto alla luce di quanto ha dichiarato nel corso dell’udienza di convalida, quando era assistito da un legale. Ha ribadito le dichiarazioni rese davanti ai carabinieri e al pm quando è stato convocato in qualità di persona informata sui fatti. Il gip Magri ha rilevato che al momento della sua convocazione in caserma il quadro indiziario a carico di Farina era sufficientemente consistente, gli accertamenti sull’auto erano già stati effettuati e acquisiti i filmati che lo avevano ripreso alla rotonda mentre faceva salire sulla Fiat Punto la giovane prostituta. Erano state controllate anche le celle telefoniche, quelle che davano il telefono dell’indagato nella zona in cui è stato ritrovato il corpo, e dove presumibilmente si è consumato l’omicidio, e quindi i tasselli che portavano a lui erano chiari. E il magistrato ha evidenziato che in tal caso la sua audizione avrebbe dovuto svolgersi con modalità differenti.

Resta il fatto che il ventenne originario del Paraguay anche davanti al gip ha ripetuto la medesima versione, ha ammesso di aver colpito la donna anche se avrebbe sostenuto di aver sferrato solo due fendenti, al torace e alla schiena. Avrebbe sostenuto di non aver avuto un rapporto (ma in tal caso non si spiegherebbe come mai Lioara aveva gli slip abbassati) mentre non è da escludere che la violenza possa essere scaturita dalla reazione di lei alla circostanza che lui non volesse pagare la prestazione. Ma sono dettagli che verranno chiariti dall’autopsia e che aggiungono solo particolari ad un quadro già sufficientemente delineato.

Nel corso della deposizione davanti al pm e ai carabinieri Farina aveva spiegato di aver bevuto molto perché aveva litigato con la fidanzata e di aver in seguito deciso di andare a cercare una donna per un rapporto a pagamento.

Lui abita a Lugagnano, ha imboccato la regionale che nonostante controlli e repressioni resta la strada a luci rosse. Lioara è stata la prima che ha trovato, era arrivata a Verona solo da qualche settimana e quel sabato notte l’appuntamento, l’ultimo, è stato con il suo assassino.

Fabiana Marcolini

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