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A Porta Nuova attese fino a 200 minuti ma nessuna corsa cancellata

Pur distando poco meno di trecento chilometri dal luogo in cui è avvenuto l’incendio doloso, anche la nostra città è stata pesantemente colpita dai disservizi ferroviari di ieri, a partire dalla prima mattina. I problemi maggiori, con i ritardi più vistosi, si sono registrati in particolare sulla linea Venezia/Verona - Roma/Napoli, ma anche lungo i percorsi verso Milano con fermata a Peschiera, gettonatissima dai turisti, e in direzione del Brennero, altra tratta con alta presenza di viaggiatori da e verso Verona. Ma fino al primo pomeriggio, a detta degli operatori delle ferrovie per le informazioni al pubblico, non si registravano cancellazioni totali di alcuna corsa; semmai riprogrammazioni su un binario diverso e in orario più tardo. Chi ha voluto partire, insomma, ha potuto farlo; pur al «prezzo» di una lunga e disagevole attesa al caldo del principale scalo ferroviario cittadino. I ritardi segnalati sui tabelloni luminosi, nell’atrio della stazione di Porta Nuova, arrivavano a un massimo di 190-200 minuti, benché altrove in Italia si siano registrate punte di ben 4 ore. Cos’è successo? All’alba, nella prima periferia di Firenze, una cabina elettrica dell’Alta velocità e due pozzetti hanno preso fuoco. Sul sito Finimondo.org, vicino all’area anarchica, poco dopo è comparso un comunicato sibillino, che è apparso come una mezza rivendicazione: «Sarà stato un caso? Una coincidenza? Una vile provocazione? Oppure, più semplicemente ed umanamente, un gesto d’amore e di rabbia?». Frase che, secondo gli inquirenti, potrebbe essere una sorta di rivendicazione di quanto successo vicino a Rovezzano, nella periferia del capoluogo toscano. C'è anche la pista di un'azione dimostrativa, collegabile al processo in corso al tribunale di Firenze contro 28 persone, la maggioranza delle quali collegabili all'area anarchica, tra le ipotesi cui stanno lavorando gli inquirenti. La zona della stazione di Rovezzano già nel 2014 era stata teatro di un tentativo, in quell'occasione fallito, di una cosiddetta «azione dimostrativa» per bloccare il traffico ferroviario. «Con l’incendio, i sistemi tecnologici di Rete Ferroviaria Italiana hanno fermato automaticamente tutti i treni in viaggio sulle linee interessate, garantendo la massima sicurezza per i viaggiatori». Lo ha precisato Rfi in una nota ufficiale sull’incendio, ribadendo che «a causa del danno, si è registrata una forte riduzione di capacità dell’infrastruttura ferroviaria».

L.CO.

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