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«A Napoli trattati come delinquenti»

Il sindaco Federico SboarinaIl presidente del Verona Maurizio Setti al San Paolo FOTO  EXPRESS
Il sindaco Federico SboarinaIl presidente del Verona Maurizio Setti al San Paolo FOTO EXPRESS
Il sindaco Federico SboarinaIl presidente del Verona Maurizio Setti al San Paolo FOTO  EXPRESS
Il sindaco Federico SboarinaIl presidente del Verona Maurizio Setti al San Paolo FOTO EXPRESS

Bloccati «in modo immotivato» e costretti a un lungo giro «panoramico» sulle tangenziali di Napoli prima di poter entrare al San Paolo quando ormai l’arbitro Piccinini di Forlì aveva già fischiato la fine del primo tempo. «Sono abbonato dal campionato dello scudetto, ma non ho mai visto una cosa del genere» esclama uno dei 598 tifosi dell’Hellas che sabato si erano sobbarcati i disagi della lunga trasferta per sostenere la squadra nella sfida con il Napoli. «Eravamo in viaggio dalle 7 e siamo arrivati quasi tre ore prima dell’inizio della partita, è veramente vergognoso», aggiunge il 52enne veronese, «ricevere un simile trattamento dopo centinaia di chilometri e aver speso 40 euro di biglietto... Ma temo che si potrà fare ben poco». GARANTISCE però che «questa vicenda non dovrà finire con qualche scusa di circostanza» il sindaco Federico Sboarina che fa sapere di aver già parlato con il «nostro prefetto» e di aver avuto «altre informazioni dalla questura di Verona». «A questo punto», continua Sboarina, «domani mattina (oggi per chi legge. Ndr) scriverò al prefetto di Napoli e chiederò spiegazioni sull’accaduto, sul perché la gestione dell’ordine pubblico è stata penalizzante in modo inaudito per i tifosi veronesi». E ribadisce: «Questa volta non mi fermo qui, voglio sapere tutto. Ci sono seicento persone che hanno pagato per un evento sportivo a cui non sono stati ammessi». Al termine di Napoli-Verona anche il presidente della società gialloblù, Maurizio Setti, aveva espresso il rammarico di «aver giocato tutto il primo tempo senza il sostegno dei nostri tanti tifosi». E anche lui aveva detto che verranno chieste «le dovute spiegazioni agli organi competenti». «L’impressione», prosegue il racconto del tifoso gialloblù, «è che non ci fosse un vero motivo per farci entrare così tardi. Una volta arrivati allo stadio, poi», allarga le braccia, «avere o no il biglietto sarebbe stato la stessa cosa: nessun controllo al prefiltraggio, nessuna perquisizione, nessun metal detector, metà tornelli che non funzionavano... È evidente che hanno solo voluto farci perdere tempo». TESTIMONE di quanto è avvenuto al San Paolo è anche il deputato di Fratelli d’Italia Ciro Maschio, giunto per conto proprio a Napoli da Roma, dove aveva partecipato alla manifestazione di piazza San Giovanni. E con u post su Facebook promette: «Mi attiverò per chiedere spiegazioni al prefetto di Napoli e a chi ha deciso di gestire in questo modo l’affluenza dei nostri tifosi, e di trovare anche forme di risarcimento per chi ha pagato il biglietto e aveva il diritto di vedere la partita». PORTERÀ IL CASO Napoli al tavolo della prossima riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza, in prefettura, l’assessore alla Sicurezza Daniele Polato. «A Verona», protesta, «lavoriamo settimane per evitare tutti i possibili disagi ai tifosi ospiti, per cui è ora che rispettino anche noi: a Napoli i tifosi veronesi non hanno creato alcun problema. Certi atteggiamenti devono finire perché», sostiene, «nei confronti dei nostri tifosi c’è un pregiudizio fortissimo, ci trattano come i delinquenti d’Italia. A Torino, per la partita con la Juve, dove i veronesi sono stati fatti entrare con quasi mezz’ora di ritardo, hanno fatto togliere le scarpe a tutti e sequestrato perfino i giornali ad alcune signore con il pretesto che era materiale infiammabile». NON ESCLUDE la possibilità di una richiesta di risarcimento, «e non solo del biglietto», ai responsabili della ritardata entrata al San Paolo, infine, il presidente di Adiconsum, Davide Cecchinato. «Nel caso non ci fosse un motivo legittimo di ordine pubblico o di forza maggiore, ci sarebbe una lesione del diritto di assistere alla partita». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Santi

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