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IL CASO

«A Fondo Frugose terminare le opere»

Bertucco e Vallani: «Degrado e sporcizia, occorre intervenire subito. I nostri dubbi erano fondati»
Fondo Frugose
Fondo Frugose
Fondo Frugose
Fondo Frugose

Sporcizia, erbacce, topi che circolano e un muro da cantiere tutt'ora in corso. Il Pd affonda sulla lottizzazione di Fondo Frugose, a San Michele. «Fare luce sulle ingiustificabili inadempienze della ditta, che oltretutto ha ricevuto un finanziamento pubblico di un milione e mezzo, e si adoperi affinché le opere pubbliche vengano completate al più presto, consentendo ai residenti di vivere in un contesto di decoro», denunciano i consiglieri comunale del Pd Michele Bertucco e Stefano Vallani.
Gli esponenti dell'opposizione, che da anni contestano la genesi e lo sviluppo di queste costruzioni, dettano l'agenda dei lavori da compiere, per completare e rifinire un complesso composto da un edificio con 60 appartamenti di edilizia convenzionata, tutti occupati, più da un altro a mercato libero più altri due, dove vivono una settantina di famiglie. «Mancano ancora all'appello un'area verde, giardino e aiuole, il marciapiede, l'illuminazione pubblica e poi è necessario rimuovere il muro da cantiere che tiene imprigionato tutto il condominio sul lato di via Unità d'Italia», aggiungono Bertucco e Vallani. Ricordando come nel marzo 2010 l'allora assessore all'edilizia privata, Alessandro Montagna, aveva detto che «a Fondo Frugose è tutto in regola», al Pd che aveva sollevato dei dubbi. «Dubbi che, alla luce dei risvolti che sta prendendo il processo penale in corso contro l'ex direttore dell'Agec Tartaglia, si confermano più che fondati», aggiungono.
«Secondo il Pubblico ministero, infatti», proseguono gli esponenti del Pd, «il Comune avrebbe potuto e dovuto fermare l'operazione. E gli elementi, tutti puntualmente denunciati dal Pd, non mancavano neanche allora: la cessione dell'appalto, vinto dalla Covesper, alla Seeste Bau, due società diverse ma con lo stesso codice fiscale; la vicendo dell'impianto di geotermia, punto qualificante del'intero progetto, rivelatosi all'improvviso irrealizzabile; la relazione con cui Tartaglia stabiliva che non serviva variante urbanistica», aggiungono, «e poi i pareri contrari degli uffici comunali e della Circoscrizione. Eppure si è preferito non verificare, lasciar correre». E oggi, precisa il Pd, che già cinque anni fa con gli allora consiglieri Carlo Pozzerle e Roberto Uboldi (scomparso un anno e mezzo fa) «si sta facendo la stessa cosa. Le opere di urbanizzazione non sono state completate. Il Piano urbanistico attuativo è scaduto nel 2012 e il Comune non si è preoccupato di riscuotere la fidejussione a garanzia delle opere di urbanizzazione. Agli atti», concludono, «risulta un solo sollecito da parte della Giunta, del novembre 2013. Poi più niente». L'Amministrazione, dice Vallani, «ha impiegato da febbraio a giugno di quest'anno per dare una risposta alla mia interrogazione del 27 febbraio e non può dirsi di certo esaustiva perché rispedisce la palla all'Agec che sul caso dovrà stendere una relazione».E.G.

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