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La storia di un giovane veronese

A 13 anni in balia
dei bulli a scuola
«Volevo morire»

La storia di un giovane veronese
Bullismo
Bullismo
Bullismo
Bullismo

Frasi taglienti come coltelli: devi morire, sei una nullità. Bisbigliate nei bagni a ricreazione, scritte sui bigliettini passati sotto il banco e nella chat della classe. Tutto perché «non mi sono mai interessati i giochi da maschio. Preferivo stare con le femmine, più espansive e accoglienti». Parole di un adolescente veronese: Michele. Il nome è di fantasia, ma la storia è vera. «Mi sentivo unico, non sbagliato». Michele va alle medie. Oggi sta bene, ma per anni è stato bersaglio dei bulli. Emarginato, vittima di una sequenza quotidiana di dileggi che poteva concludersi male se non avesse incontrato persone preparate ad aiutarlo proprio nel luogo in cui aveva origine il malessere: la scuola.

 

«Andava alle elementari la prima volta che ha pensato al suicidio», racconta la psicopedagogista Antonella Rossi, ideatrice dello Sportello Benessere dal quale ha teso una mano al ragazzino nel momento più difficile.

 

Cinque-sei i casi gravi all’anno, come quello di Michele, con età più a rischio 8 e 12 anni. È il triste bilancio degli addetti ai lavori sul bullismo a Verona, quello più «pesante» che potrebbe arrivare anche a fare vittime.

 

La storia integrale su L'Arena oggi in edicola

Laura Perina

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