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L'iniziativa

Verona 2022, Traguardi lancia la sfida. Ma Tommasi prende ancora tempo

Paola Marini e Damiano Tommasi
Paola Marini e Damiano Tommasi
Paola Marini e Damiano Tommasi
Paola Marini e Damiano Tommasi

C’è un abbozzo di squadra, in primis con Traguardi. C’è lo staff tecnico. C’è la tattica.

Ci sono già avversari, anzitutto il sindaco attuale Federico Sboarina, che si ricandiderà, e l’ex Flavio Tosi, pure di nuovo in pista, entrambi di centrodestra. Manca però ancora la punta, cioè il candidato sindaco. Gli hanno chiesto di esserlo - Traguardi e Pd - anche se quando giocava a calcio lui era un centrocampista, non un attaccante. Alias Damiano Tommasi, il quarantasettenne poi presidente dell’associazione italiana calciatori. Che però non scioglie ancora la riserva, sul fatto di candidarsi o meno a sindaco per un’area civica e di centrosinistra, ampia. «Ci sono tanti modi di fare politica, ognuno di noi ha responsabilità e può fare proposte. Per fare il sindaco servono le premesse giuste, per ora Verona ne ha uno e l’anno prossimo si vedrà, faremo una valutazione», dice Tommasi, a Villa Mirandola, a Settimo di Pescantina, area di sua proprietà dove ha aperto la Don Milani Middle School.

E dove Traguardi, guidato dal consigliere comunale Tommaso Ferrari, con dieci esperti e professionisti ha tracciato il progetto “La città del futuro”, in vista delle comunali 2022. E tra i dieci relatori, coordinati nel dibattito dal direttore di Telearena Mario Puliero, c’è pure Tommasi. Che però, appunto, temporeggia. «Io sono tornato a vivere a Verona e sono stato coinvolto da Traguardi in iniziative e progetti e so che le elezioni amministrative sono molto sentite e il mio nome, dopo il 2017, gira ancora. Ma manca un anno e ci sarà tempo e modo di ragionare», aggiunge. Ma chi l’ha contattata - Traguardi e Pd - le ha posto un termine per dire sì o no? «Nessun termine». Oltre duecento persone presenti hanno sentito parlare dei relatori di crescita economica sostenibile, di tutela ambientale e transizione ecologica come possibilità di sviluppo, di un nuovo patto fra generazioni, di miglioramento della qualità della vita nei quartieri e di valorizzare i “giacimenti culturali». Ferrari parla di una «Verona che negli ultimi 15 anni è stata ferma e va rigenerata, senza paura di aprirsi all’esterno».

Sul palco l’imprenditore Giordano Riello, Erica Dal Degan di Confcoperative, il presidente di Enea Federico Testa, l’economista Giorgio Mion, Italo Sandrini di Acli, il direttore della Nefrologia e dialisi dell’Ospedale di Legnago Carlo Rugiu, Elena Caricasole di Mezzopieno Studio, Luisa Ceni di Acisjf-Protezione della giovane, Paola Marini, oggi presidente dei Comitati internazionali per la difesa di Venezia. Per Traguardi il presidente Pietro Trincanato, la vice Beatrice Verzè, il segretario Giacomo Cona, e poi Catherine Dezio e Alberto Butturini. Tra il pubblico i segretari provinciale Maurizio Facincani e cittadino del Pd Luigi Ugoli, i deputati del Pd Diego Zardini e Alessia Rotta - «trovare un’alternativa a Tosi e a Sboarina» - e i consiglieri regionali del Pd Anna Maria Bigon e Giacomo Possamai, quelli comunali del Pd Stefano Vallani, Elisa La Paglia e Federico Benini. «Tommasi? Spero sia lui il candidato sindaco e dia la disponibilità», dice Benini. Presenti Marco Wallner, coordinatore di Azione Verona, l’ex consigliere regionale e comunale Nadir Welponer, ex Ds, l’ex sindaco Paolo Zanotto: «La strada indicata da Traguardi è l’unica che può far ripartire la città»

Enrico Giardini

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