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I dati di Legambiente e Arpav

Veneto «riciclone»
ma Verona al palo:
ricicla meno del 50%

I dati di Legambiente e Arpav
Mezzo dell’Amia impegnato nella raccolta rifiuti in centro
Mezzo dell’Amia impegnato nella raccolta rifiuti in centro
Mezzo dell’Amia impegnato nella raccolta rifiuti in centro
Mezzo dell’Amia impegnato nella raccolta rifiuti in centro

Il Veneto, sui rifiuti, si rivela essere sempre più «riciclone». In testa sempre il trevigiano con Monfumo miglior comune del Veneto. Fra i capoluoghi spiccano Treviso e Belluno; Venezia e Rovigo migliorano.

 

Treviso, si conferma il capoluogo di provincia più virtuoso con un rifiuto secco di 60,5 kg/ab per anno (RD 83%); segue Belluno con 70 kg/ab (RD 74,3%), che insieme a Treviso è l’altro capoluogo a potersi fregiare del titolo di capoluogo rifiuti free. Segue a distanza Vicenza con 152 kg/ab per anno (RD 70%). Al centro della classifica Venezia e Verona: se la prima invia segnali incoraggianti riducendo la produzione di secco pro capite con 229 kg/ab (RD 53,4%), Verona stagna a 242,9 kg/ab e non raggiunge nemmeno il 50% di RD. Chiudono Rovigo e Padova: la prima mostra un miglioramento rispetto al 2017 abbassando la propria quantità di secco a 217,4 kg/ab (RD al 59%), Padova invece, pur continuando a progredire per ciò che riguarda la percentuale di RD, superando il 51%, non migliora nella produzione di rifiuto non riciclato pro-capite attestandosi a 264,7 kg/ab per anno.

 

Il dato è di Legambiente, all’Ecoforum Veneto a Venezia, secondo cui «la metà dei veneti sono ricicloni, ma i rifiuti aumentano. Servono obiettivi più ambiziosi e far decollare i modelli virtuosi: alla prossima Giunta il compito di predisporre un Piano per l’ economia circolare dei rifiuti». Sono 232 i Comuni veneti col titolo "Rifiuti free", cioè quelli che differenziano d​i più del 65% dei rifiuti e producono meno di 75kg all’anno per abitante di rifiuto secco non riciclato​.

 

L’analisi, fatta con l’Osservatorio Regionale Rifiuti di Arpav, fa emergere un Veneto attestato in vetta alla classifica nazionale per la capacità di raccolta e riciclo dei rifiuti. La fotografia dei dati 2018 mostra però un sistema che si è stabilizzato ed è fermo, con una raccolta differenziata (Rd) al 68,7% (+0,7% rispetto il 2017). Un rallentamento dovuto, forse, dall’aumento della produzione complessiva di rifiuti con un +2,8% rispetto allo scorso anno.

 

Treviso e Belluno sono gli unici capoluogo d’Italia promossi a pieni voti. Monfumo (Treviso) conquista il primo posto, con un secco residuo di 23 kg/ab e all’86% di Rd. Per le altre province i primi classificati sono S.Gregorio nelle Alpi (BL) con un residuo di 26 kg e 86% di Rd e Castegnero (VI) con un residuo di 37kg e 80% di Rd. Concludono la classifica Grezzana (VR), Ceggia (VE), Barbona (PD) e Pontecchio Polesine (RO).

 

Solo tre dei bacini d’ambito dei rifiuti si qualificano come rifiuti free: primo il Priula con 43,6 kg di secco per abitante all’anno anno e circa 84% di Rd, poi il bacino Sinistra Piave con 54kg/ab e 80% di Rd e Belluno con 74,4 kg/ab e 75% di Rd. Fra i capoluoghi tra 15mila e 30mila abitanti, vince Vedelago (TV), con 34,4 kg di rifiuto secco per ab. per anno e una raccolta differenziata di 81,4%; seguono Preganziol (TV) e Paese (TV).

 

Per i Comuni tra 5000 e 15mila abitanti il primo posto va a Istrana (TV), con 26,6 kg/ab di rifiuto secco ed una raccolta differenziata di 86%, seguito da Maser (TV) con 26,8 kg/ab e l’ 86% di RD, al terzo posto e Trevignano (TV) con 27,8 kg/ab e l’ 85% di RD. Per quanto riguarda invece i Comuni come meno di 5000 abitanti podio a Monfumo (TV) e S.Gregorio nelle Alpi (BL) e Zenson di Piave (TV) con 27,3 kg/ab di rifiuto secco e una percentuale di raccolta differenziata di 88. 

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