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La polemica del consigliere regionale

Valdegamberi all'attacco di Amia: «I veronesi pagano la Tari più alta di tutti, colpa dell'inefficienza dell'azienda»

Un camion dei rifiuti di Amia (Marchiori)
Un camion dei rifiuti di Amia (Marchiori)
Un camion dei rifiuti di Amia (Marchiori)
Un camion dei rifiuti di Amia (Marchiori)

Il consigliere regionale Stefano Valdegamberi (Lista Zaia) va all'attacco di Amia e dell'amministrazione comunale di Verona su un "nervo scoperto": la gestione dei rifiuti e la tassa su questi ultimi nel comune di Verona.

 

«I cittadini del comune di Verona pagano la tariffa rifiuti molto cara (forse la più cara) del Veneto e hanno la raccolta differenziata più bassa. Perché?», si domanda il consigliere veronese analizzando i dati della raccolta differenziata regionale del 2019 per i quali il Veneto, come territorio regionale, si è classificato tra i migliori in Europa con una percentuale differenziata del 69,5 % e con una percentuale del 77 per cento dei comuni veneti che ha superato il 65% di differenziata e un altro  36% che ha raggiunto l'obiettivo del Piano regionale del 76% di differenziata. 

 

«In questo contesto positivo il comune di Verona, ahimè, si distingue ancora una volta per essere la maglia nera del Veneto, non riuscendo nemmeno a superare la percentuale del 50% (49,1% nel 2019), facendosi superare persino da tutte le altre città venete, compreso Venezia», dice Valdegamberi citando la classifica di Legambiente per i Comuni Ricicloni che piazza il capoluogo scaligero e altri 7 comuni veronesi nella classifica "Bidone nero".

 

«Non credo che la colpa sia dei cittadini veronesi perchè questi, in altri comuni anche contermini, sanno raggiungere percentuali superiori alla media regionale. Perché in comune di Verona no? È solo questione di organizzazione e l'organizzazione dipende dalle persone e da chi dirige le nostre aziende pubbliche», dichiara il consigliere.

 

L'analisi di Valdegamberi non va per il sottile: «Troppe assunzioni politicizzate, soprattutto nelle posizioni apicali e di responsabilità sono un limite per le nostre aziende pubbliche e questi pessimi risultati, che non sono degni di una città come Verona, ne sono la conseguenza».

 

E si domanda: «Quanto costa ai cittadini l'inefficienza delle nostre aziende? Un indicatore semplice. Prendiamo il costo medio del servizio di gestione dei rifiuti in Veneto. Nel 2018 è pari a 143 euro per abitante. Nel comune di Verona nello stesso anno è stato di ben 174 euro per abitante! La differenza è pertanto pari a 31€ che moltiplicati per i 259.154 abitanti di Verona fanno più di 8 milioni di euro all'anno che i cittadini veronesi spendono in più della media dei cittadini veneti per la mancata attuazione di adeguate misure per la riduzione dei rifiuti e per eccessivi costi aziendali. Forse qualche gara pubblica sul mercato e qualche affidamento in house in meno a volte servono alle tasche dei contribuenti e a rompere i monopoli pubblici delle inefficienze».

 

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Giorgia Cozzolino

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