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SINDACATI E CONSUMATORI

«Trasporto pubblico
ridotto all'osso:
servono più corse»

Una passeggera sull'autobus
Una passeggera sull'autobus
Una passeggera sull'autobus
Una passeggera sull'autobus

A quasi un mese dalla riapertura generalizzata delle attività economiche, “le corse e le frequenze dei bus veronesi sono ridotte all’osso, insufficienti anche solo a garantire il diritto alla mobilità di lavoratori e lavoratrici”. Una decisione contestata dalle categorie sindacali dei trasporti Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, insieme alle Confederazioni sindacali provinciali di Cgil, Cisl e Uil di Verona e alle associazioni di difesa dei consumatori Federcosumatori, Adiconsum e Adoc.

 

La richiesta, comunicata in una nota, è che “l’azienda Atv e all’Ente di Governo del Trasporto pubblico locale riprogrammino il servizio in modo che sia all’altezza delle aspettative di una grande città come Verona”. Ad oggi, sottolineano i firmatari della lettera, “permane in vigore il servizio festivo, con qualche timido rinforzo in alcune fasce orarie, ma senza prevedere corse serali né festive. Inoltre rimangono sguarnite diverse tratte extraurbane, le quali non hanno nemmeno l'orario festivo. Un servizio dunque assolutamente insufficiente e inadeguato a soddisfare l’utenza che, ricordiamo, in questo periodo si compone quasi esclusivamente di lavoratrici e lavoratori pendolari, non certo di turisti”.

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